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Villa Comunale

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Descrizione

“La Villa Reale è senza dubbio la più bella e soprattutto la più aristocratica passeggiata del mondo”; Dumas descrive così, nel 1841, la Villa Comunale di Napoli. La sua realizzazione risale al 1780, per volere del Re Ferdinando IV di Borbone che, ispirandosi alle “Tuilieres” parigine ed affidando l’incarico all’Architetto Carlo Vanvitelli, volle per sé e per la nobiltà napoletana un luogo di passeggio, di ritrovo e di tranquillità. Il giardino del Vanvitelli si estendeva dall'attuale piazza Vittoria fino alla Cassa Annonica e prevedeva viali paralleli alberati, arricchiti da fontane e da gruppi di statue di soggetto mitologico. Era chiuso su tre lati con una alta cancellata in ferro, alternata da pilastri in muratura. Gli accessi erano quattro, uno dove attualmente sorge la statua di Giambattista Vico, all’altezza della Cassa Armonica. Nel 1791, nel viale centrale fu posta la fontana dei quattro leoni, poi conosciuta come “Fontana delle paperelle”, che ospitava il gruppo scultoreo del Toro Farnese trasferito al Museo Archeologico Nazionale nel 1825, per evitare danneggiamenti causati dall’aria marina e sostituito da una tazza di porfido millenaria, proveniente dal Duomo di Salerno e rinvenuta a Paestum, con scolpita al centro una testa di Medusa. Ispirandosi ai giardini romantici inglesi, nei primi anni dell’Ottocento Stefano Gasse realizzò il primo ampliamento della Villa Reale, fino a raggiungere l’attuale piazza della Repubblica. Furono realizzati la fontana del Ratto d’Europa, l’Obelisco con la Meridiana, i tempietti del Tasso e di Virgilio. Dopo il 1860, caduta la monarchia, l’accesso fu consentito a tutti ed il giardino prese il nome di Villa Nazionale. Nel 1868, otto statue settecentesche di soggetto mitologico, in origine destinate alla Reggia di Caserta, furono poste sul fronte di piazza Vittoria e furono costruiti, tra il 1870 e il 1874, la Casina Pompeiana, la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Acquario. Nel 1877 sorge la struttura della Cassa Armonica, utilizzata per i concerti della banda musicale municipale e di quelle militari. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, tutta l’area che va da Santa Lucia fino a Posillipo è interessata da una forte trasformazione: la nascita di via Francesco Caracciolo, con la colmata a mare, crea una fascia di verde tra via Caracciolo stessa e il vecchio giardino, dando così vita all’ultimo ampliamento della Villa, che dal 1868 aveva assunto il nome di Comunale. All’ingresso di piazza Vittoria, oltre a nuove aiuole e alberature, viene sistemata la fontana di Lucio Papirio e, nel 1898, portata la fontana detta di Santa Lucia (dal luogo che la ospitava), scultura del 1606 attribuita al Naccherino. Alla fine degli anni Novanta, il progetto di restauro della Villa ha portato una nuova illuminazione dei viali, una cancellata lungo il perimetro con ventisei varchi d’accesso, nuovi punti di ristoro e la pista di pattinaggio.
Fonte: "comune.napoli.it"
Fonte immagine: "terrazzapartenopea.it - linkabile.it"

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  • Giardini/Parchi
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