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Torre dell'Orologio

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Descrizione

Dal punto di vista storico, la Torre dell'Orologio di San Prisco rappresenta un'importante testimonianza del nucleo storico abitativo del paese. La sua costruzione risale al 1776, fatta in economia dalla “Università del Casale di Santo Prisco” con maestri muratori di San Prisco e Casapulla. Gli eletti dell'Università si impegnarono a far realizzare dei disegni per i lavori da eseguire; probabilmente, l’autore è Pietro Lionti, Regio Ingegnere di Napoli, che nello stesso periodo disegnò anche la chiesa parrocchiale. Fra gli interventi successivi si ha notizia di una iscrizione (di cui si sono perse le tracce) apposta sotto la sfera dell'orologio nel 1822, in occasione di alcune opere di restauro effettuate da Gennaro Imparato, maestro fabbricatore della Casa Comunale. L'Università di Santo Prisco, nel 1776, acquistò da Don Filippo Mazzocchi, Giudice della Gran Corte della Vicaria, una bottega coperta a tetti che si trovava nel luogo detto “lo trivice”. Lo scopo era quella di situarvi l'orologio per “commodo del popolo del suddetto casale”. L'Università, nel pubblico parlamento del 12 maggio 1776, stabilì di far demolire il camerino in località “lo trivice” e di costruirvi un camera inferiore e una superiore con una scala di fabbrica e di situarvi l'orologio del casale. La camera inferiore fu realizzata a volta, quella superiore a travi, porte e balconi in legno e sulla parte superiore fu situato l'orologio; venne così costruita la Torre civica. Dal punto di vista simbolico, la Torre è da considerare l'emblema della “civitas” sanprischese: nei secoli scorsi faceva parte del complesso della sede comunale di San Prisco. Lo scoccare delle ore del suo orologio ha dettato per secoli i tempi della vita quotidiana, richiamando i cittadini alla pratica del lavoro, del raccoglimento e della carità cristiana. Essa era posta in posizione centrale rispetto al paese, che man mano le si è ampliato tutto intorno. In città come San Prisco priva di piazze - piazza Santa Croce era fino agli anni ‘70 il sagrato della Chiesa Madre, piazza Santa Rosalia è di recente realizzazione, piazza Verazzo (ex piazza Sanfelice) nasce dall'incrocio di più strade - la tradizione e la cultura popolare ha individuato nelle immediate vicinanze della Torre dell'Orologio la vera piazza del paese (“mmiez' a chiazza”).
Fonte: "csa.caserta.bdp.it"
Fonte immagine: "google.it"

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