La collina di San Leucio, situata a Nord-Est rispetto alla Reggia di Caserta, faceva parte del feudo che Carlo di Borbone acquistò nel 1750 dai Gaetani di Sermoneta. Dal palazzo nobiliare, costruito dai principi Acquaviva nel XVI secolo, sulla collina di fronte la pianura, l’obiettivo era quello di ottenere una “bella vista”, da cui il nome del Complesso Monumentale che verrà realizzato successivamente: “Belvedere di San Leucio”; da qui, oggi si può godere di uno splendido panorama, con la Reggia di Caserta ed il Vesuvio sullo sfondo. I Borbone trasformarono la zona in luogo di “reali delizie”, di svago e divertimento, migliorando nel contempo la vocazione agricola; la foresta era usata dal Re per la caccia al cinghiale. Il suo successore e figlio Ferdinando IV ordinò poi la costruzione di un piccolo edificio per il ristoro durante la caccia, nella parte occidentale del Bosco di San Silvestro, ma lo abbandonò perché gli ricordava continuamente la morte del Principe Carlo Tito, di soli tre anni. Dopo il tragico evento, il Re decise di ristrutturare il palazzo Acquaviva, affidando il compito all’Architetto Francesco Collecini e trasformandolo quindi nel Palazzo Reale del Belvedere. In seguito, Ferdinando IV vi impiantò una delle più prestigiose manifatture reali, specializzata nella produzione della seta, ancora oggi attiva.
Fonte: "reggiadicasertaunofficial.it"
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