Il Teatro Bracco, già “Sala Tarsia”, fu inaugurato il 29 maggio del 1962 alla presenza delle più alte personalità dello Stato. Ma solo nel marzo del 1963 esso aprì definitivamente le sue porte al pubblico, dando inizio ad una stagione di prosa napoletana che avrebbe dato lustro a testi di autori classici e moderni – quali Trinchera, Romano, Galdieri e Cerlone – ed inizio alla regolare attività della Compagnia Stabile Napoletana. Prende il nome da Roberto Bracco, brillante drammaturgo, prestigioso giornalista e scrittore di fine Ottocento, nato nel cuore di Napoli. Tra le sue opere di maggior successo spiccano: “Una donna”, “Maschere”, “Infedele”, “Il trionfo”, “Sperduti nel buio”, “Piccolo Santo”, “Don Pietro Caruso”. Si scrive Bracco, si legge teatro dialettale; la vocazione per il repertorio popolare napoletano è da sempre presente in via Tarsia. L’edificio sorge in un luogo storico di Napoli: quelli che erano i meravigliosi giardini del settecentesco Palazzo dei Principi Spinelli di Tarsia e che, col tempo, furono trasformati prima in un mercato all’aperto, poi in una famosa sala per le esposizioni. Il Teatro Bracco, ridipinto di rosso fuoco insieme all’Istituto Nautico, è la parte di edificio più avanzata dell’antico Palazzo Tarsia, mentre i corpi di fabbrica più distanti si perdono salendo sulla collina, in un putiferio di case, casaroppole e palazzi.
Fonte: "teatrobracconapoli.it"
Fonte immagine: "teatrobracco.it"