Il Santuario è stato costruito in tempi diversi. L’originario, a croce latina con una sola navata, fu eretto tra il 1876 e il 1891, su progetto del professor Antonio Cua dell’Università di Napoli, e misurava 420 mq. A lui subentrò nel 1901 Giovanni Rispoli che diresse i lavori della facciata monumentale culminante nella statua della Vergine del Rosario, opera di Gaetano Chiaromonte scolpita in un unico blocco di marmo di Carrara; la facciata è a due ordini: quello inferiore è in stile ionico, quello superiore è in stile corinzio. Nel 1901 il Santuario è divenuto Basilica Pontificia grazie a papa Leone XIII. Il campanile, che ha il suo ingresso da una porta di bronzo, è a cinque piani e fu disegnato da Aristide e Pio Leonori. La Basilica è a croce latina con tre navate; quella centrale culmina in una cupola di ben 57 metri d’altezza. Il quadro della Vergine del Rosario con il Bambino e ai lati San Domenico e Santa Caterina da Siena è custodito sull’altare maggiore ed ha una cornice di bronzo dorato contornata dai quindici misteri del Rosario dipinti da Vincenzo Paliotti; questa tela è diventata oggetto di profonda venerazione in tutto il mondo. Il dipinto fu comprato da un rigattiere da Padre Alberto Maria Radente del Convento di San Domenico Maggiore che lo donò a Bartolo Longo. Accadde poi che, una giovane si era recata al Santuario per chiedere alla Madonna di essere guarita dall’epilessia, e avendo ricevuto la grazia, da quel momento la chiesa è divenuta un luogo di pellegrinaggio internazionale. I fedeli hanno arricchito il quadro con le loro offerte votive: oro, gioielli, pietre preziose, che oggi sono stati allontanati dalla tela per evitare dei danni alla stessa. Poco distante dal santuario c’è la casa di Bartolo Longo il cui piano superiore è stato adibito a museo ed ospita stampe che descrivono le eruzioni del Vesuvio dal 1621 al 1944, nonché frammenti di minerali e rocce vulcaniche e fotografie. Inoltre, c’è una biblioteca con 1300 volumi all’incirca e vari reperti provenienti da svariati siti archeologici vesuviani. Per accogliere i numerosissimi fedeli, tra il 1934 e il 1939, il Santuario fu ampliato, passando da una a tre navate, mantenendo la struttura a croce latina.
Fonte: "pompei.it"
Fonte immagine: "vesuviolive.it"