Il complesso religioso di Santa Caterina da Siena, di cui si ha notizia certa dal 1613 quando vi si insediarono alcune religiose dell’ordine Teresiano, si presentava composta da quattro corpi: la Chiesa, il Convento delle Teresiane, quello delle Monache della Solitaria e quello dei Frati. L’attuale aspetto è profondamente mutato, conseguenza delle opere di ammodernamento di tutta l’area circostante: nei tre bracci che costituivano il Convento occupato dalle Monache della Solitaria, alloggia l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa; la Chiesa è spesso utilizzata dalla Fondazione “Pietà de’ Turchini”, centro di musica antica, per eventi culturali; le altre strutture sono state demolite. L’edificio religioso ha subìto profondi rimaneggiamenti: il primo risale al 1760, anno in cui Ignazio Chiaiese rifece il pavimento in cotto e maiolicato; nel 1766, l’Architetto Mario Gioffredo ricostruì il pronao che fa da quinta prospettica, affrescato nella volta da Vincenzo Diano con la raffigurazione della “Glorificazione della Chiesa” (1784). Gioffredo collaborò anche con il pittore Fedele Fischetti, che dipinse nella volta la “Gloria di Santa Caterina”, nella tribuna “L'Eterno e gli evangelisti”, nelle lunette sugli altari “Virtù cardinali” e “Virtù teologali”. Nell'altare maggiore, progettato dallo stesso Architetto, si possono leggere le tendenze classicheggianti dell'artista che si colgono in tutto il tempio. La pianta, a navata unica, presenta quattro cappelle per ogni lato e un’abside semicircolare. La decorazione interna è costituita soprattutto da tarsie marmoree, mentre l’illuminazione è affidata ai finestroni che si aprono sulle chiavi d’arco. Le cappelle laterali sono a pianta circolare con archi a tutto sesto, separate tra loro con paraste marmore con capitelli ionici e festoni. Al loro interno, troviamo importanti dipinti: il “Sant'Agostino” (prima cappella a destra) e la “Madonna del Rosario” (seconda cappella a sinistra), di Francesco De Mura; il “Calvario” (seconda cappella a destra), datato 1782, di Giacinto Diana; la “Circoncisione” (terza cappella a destra), “La Vergine”, la “Maddalena e Santa Caterina reggono un drappo con san Domenico Soriano” e “Noli me tangere” (prima cappella a sinistra), di Fedele Fischetti; lo “Sposalizio mistico di Santa Caterina” sull'altare maggiore, di Lorenzo De Caro.
Fonte: "turchini.it"
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