San Matteo è una delle più antiche Chiese di Acerno. Fu parrocchia fino al 1504, quando, per scarsezza di clero, con decreto del Vescovo di Acemo Mons. Antonio Bonito, cessò di essere tale insieme con la Chiesa di San Marco (oggi distrutta) e la cura delle anime venne affidata a quella di Santa Maria degli Angeli, dove officiava il Capitolo Cattedrale e, quindi, era più facile reperire i sacerdoti per il ministero pastorale. Il 26 aprile del 1704, su richiesta dei Canonici, di semplici sacerdoti e di laici “per la grande devozione che tengono della Beatissima Vergine Addolorata e per maggiormente servire S.D. Maestà”, vi venne eretta la Confraternita “sub titulo septem dolorum B.M. Virginis” con bolla di Mons. Nicola Ventriglia, Vescovo di Acerno e, perciò, fu eretto un nuovo altare con l’immagine della Vergine SS. Addolorata. Nel 1890 ci fu una trasformazione radicale della pianta della Chiesa, con lodevole zelo ma con dubbi motivi estetici ed architettonici. Accanto all’unica navata di cui constava l’ex chiesa parrocchiale, infatti, con l’opera e le elargizioni di tutto il Popolo di Acerno, venne costruita una seconda navata dedicata a S. Giuseppe. In tal modo si consolidava solennemente il culto molto antico ad un Santo che in Acerno troviamo venerato come patrono degli operai fin dal 1792 in un “sacellum prope officinam chartariam” (nei pressi delle cartiere). Il sisma del 23 Novembre 1980 ha danneggiato gravemente anche la Chiesa di San Matteo sia nelle strutture portanti sia negli stucchi e negli affreschi di cui nel corso degli anni anche recenti era stata arricchita. Allo stato attuale, alcuni lavori di somma urgenza sono stati già effettuati, ma si aspetta l’intervento fattivo delle autorità competenti perché ulteriori ed adeguati stanziamenti possano permettere la riapertura al culto di una Chiesa che rappresenta una parte certamente non trascurabile della storia religiosa e civile della nostra città.
Fonte: "prolocoacerno.it"
Fonte immagine: "prolocoacerno.it"