La Real Fabbrica di Capodimonte fu fondata, nel 1743, all’interno della Reggia di Capodimonte, dimora di Re Carlo di Borbone e di sua moglie Anna di Sassonia, adattando la palazzina Sanfelice destinata fino a quel momento a ricovero della Guardia Maggiore, con l’intento di realizzare un prodotto artistico più pregevole di quello della fabbrica tedesca di Meissen. Ciò che ha distinto questa produzione rispetto a quella tedesca, e francese, è l’assenza della roccia di caolino. L’impasto, composto da più argille unite al feldspato, risulta essere molto più tenero e dal colore latteo, caratteristica che ha reso questa manifattura unica al mondo. La tenerezza dell’impasto ottenuto rende possibile la lavorazione di miniature, vere e proprie opere d’arte nel loro genere, che vengono lavorate a punta di pennello. Tra le figure di spicco che diedero un forte contributo alla produzione vi furono lo scultore Giuseppe Gricci, l’artista e decoratore piacentino Giovanni Caselli e il chimico Livio Vittorio Schepers, che migliorò la qualità e la composizione dell’impasto. Attualmente la Fabbrica è adibita a Museo e, nella Galleria delle Porcellane – sala 35 e 36 -, conserva i pezzi più celebri della tradizione partenopea. La massima espressione dello stile artistico e pittorico di Capodimonte è il celebre Salottino di Porcellana, creato per la regina Amalia dallo sculture Gricci, tutt’oggi situato nella sala 52 della Reggia di Capodimonte. Oltre che nel Museo di Capodimonte, le porcellane sono custodite anche nel Museo Duca di Martina, presso la Villa Floridiana, nel Museo Filangieri e nel Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes. Attualmente l’attività sopravvive non solo grazie ai diversi artigiani presenti sul territorio, ma anche grazie all’Istituto “G. Caselli”, fondato nel 1961, situato nell’antica struttura della Real Fabbrica delle Porcellane, che ha il compito di tramandare una lunga tradizione e formare i ragazzi nel settore della ceramica e della porcellana.
Fonte: "napoliartigianatoartistico.com”
Fonte immagine: "vesuviolive.it"