La Punta di San Lorenzo è anche conosciuta con il nome dialettale di “Ponta d' 'e Vacche”. Questo toponimo potrebbe far pensare a una connessione con Punta Vaccola, ma quelli che lo usano chiamano quest'ultima '”a Ponta d'' a Cala” e quindi, se c'è stato un passaggio di nomi, è avvenuto molti anni fa e solo nella tradizione orale. Punta San Lorenzo si presenta come una stretta striscia calcarea, che si protende in mare dall'alto costone roccioso sul quale sorge il piccolo e antico centro abitato di Marciano, riparato a Sud-Ovest dal costone di Pontone; sul secondo livello della Punta, si vede anche ciò che resta della Torre di San Lorenzo. La parete corre alta e diritta per varie centinaia di metri, interrotta solo da una lieve sporgenza più o meno a metà della sua lunghezza e punteggiata da cespugli di euforbia e qualche agave. Nell'angolo in fondo - 'nterra Zì Lucia - si trova un approdo con una piccola banchina in cemento riparata da alcuni scogli, dipendenza della villa soprastante. Il passaggio più ampio e sicuro si trova a sinistra, lungo la parete della Punta, mentre dal lato di terra il passaggio è più stretto e diventa pericoloso con il mare mosso. Quindi ci si trova ai piedi di una parete di roccia liscia e a strapiombo, alta oltre 100 metri, dalla quale si vedono sgorgare vari rivoli d'acqua ed alla quale sono incredibilmente abbarbicati arbusti e grossi ceppi di fichi d'india. L'acqua, che esce dalla parete parecchi metri più in alto del livello del mare, non forma però una cascatella come a Punta Lagno, ma scorre lungo la parete levigata. Questa particolarità ha fatto sì che i pescatori sorrentini chiamassero tutta la baia “'a Cala 'e l'Acqua appesa”. Nell'angolo a destra, ci sono due profonde e strette spaccature verticali, la seconda delle quali alta quasi quanto il costone. Queste due fessure danno invece il nome a questa parte della baia, detta quindi “dint' 'e Senguni”, ma anche “sotto 'o Monte” o “sotto da Carmela”. La costa si fa poi più bassa e perde il suo aspetto liscio e verticale diventando più tondeggiante e coperta dalla vegetazione. Molto probabilmente si tratta di una parte di parete franata chissà quanti secoli fa e il toponimo “'a Pertica 'o Schiapparo” dice che questo era un luogo nel quale si sistemavano le reti per la caccia alle quaglie. Proseguendo, si ritorna verso il costone in una piccola baia nella quale si versa '”o Rivetiello”; sulla sinistra si erge un alto scoglio che alcuni chiamano “Sfinge”, poiché da particolari angolazioni ricorda il suo particolare profilo. C'è ancora una lieve rientranza della costa, “'e Cannaglie”, prima del piccolo e basso promontorio che delimita l'insenatura detta Le Fontane. Questa prominenza rocciosa raramente viene nominata sulle carte, e quelle poche volte che viene presa in considerazione viene indicata come Punta Marciano, ma localmente è conosciuta col nome “'o Capizzo”.
Fonte: "massalubrense.it"
Fonte immagine: "panoramio.com"