Originariamente, la Porta di San Gennaro, la più antica Porta di Napoli (probabilmente VIII secolo), era situata dietro la Chiesa del Gesù delle Monache. Fu nel nuovo luogo traslocata da Don Pedro di Toledo, nel 1573, senza le due maestose torri fortificate che la fiancheggiavano. Dicesi di San Gennaro o perché da essa si esce per andare alla Chiesa di San Gennaro alle Catacombe, ovvero perché non era lungi dalla Chiesetta di San Gennaro Spogliamorti - così chiamata perché costituiva una “tappa obbligata” per i morti che andavano verso la sepoltura e che lì venivano spogliati dei vestiti, poi rivenduti come usati -. Nell'interno vedesi la statua di San Gaetano, realizzata in pietra da Bartolomeo Mori, collocatavi per voto in tempo della peste del 1656. All'esterno poi, è un bel affresco di Mattia Preti, quando col merito dell'arte riscattò la vita. Condannato a morte per omicidio di una guardia napoletana, gli venne offerta la possibilità di salvezza pagando con la sua abilità artistica, perché “excellent in arte non debet mori” (chi eccelle nell'arte non deve morire): sette affreschi per sette porte, ma oggi restano solo quelli sulla Porta di San Gennaro. Egli vi dipinse il Santo Patrono di Napoli che intercede per i napoletani, offrendo le ampolle con il suo sangue, accompagnato da San Francesco Saverio e Santa Rosalia, nonché dalla Vergine, alla sommità dell'affresco, l'unica ad essere illuminata; sullo sfondo, scene di morte e putrefazione, gli appestati che vengono portati sui carri fuori dalla città, i passanti che si tappano il naso per il fetore dei cadaveri. Il suo lavoro piacque tanto che la città gli fece dono di 300 ducati. Sempre sulla porta, la statuetta in atteggiamento di benedire rappresenta San Gennaro, col motto “Divo Januario - apotropaco - sospes Neapolis”. La nicchia con il quadro della Vergine, sotto la porta, è un “ex voto” del 1887, per lo scampato colera del 1884.
Fonte: "comune.napoli.it - ecampania.it"
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