La Porta di Capua o Porta delle Due Torri, è una monumentale architettura fortificata voluta dall’Imperatore Federico II di Svevia, nel luogo del ponte romano sul Volturno del Casilinum che, fin dai tempi dell’antica Roma, costituiva la principale porta di accesso a Capua per chi vi proveniva dalla città capitolina. La costruzione fu ordinata nel 1234 e terminata nel 1239-1240. Da un punto di vista politico, il monumento esprime la visione imperiale di Federico II, ponendosi come atto diretto di sfida nei confronti del vicino Stato Pontificio, con un programma iconografico di difficile interpretazione, intenzionalmente basato sul tema simbolico della Giustizia. Direttore dei lavori fu designato l'Architetto capuano Niccolò de Cicala. Esso constava di due torri a base poligonale, collegate da massicce mura; nella sommità si trovava un appartamento (cubiculum), riservato all'Imperatore. Ornavano la facciata la statua di Federico II con la corona sul capo, il globo nella mano destra e sopra l'iscrizione “Misero renderò ch'io sappia la voglia mutare”; a destra ed a sinistra della statua erano i busti di Pietro della Vigna, con l’iscrizione “Entrino sicuri quelli che bramano vivere puri”, e quello di Taddeo da Sessa, accompagnato dalla dicitura “Tema l'infido di essere bandito e cacciato in carcere”. Nella parte inferiore, sopra la volta, era una donna che rappresentava la Fedeltà di Capua e recava sulla testa il motto “Per comando di Cesare io garantisco la concordia nel Regno”. Nel 1557, il Conte di Santafiore fece abbattere l'arco con le torri, per dar luogo a nuove fortificazioni e “potervi giocare il cannone”. La statua dell'Imperatore fu mutilata del capo nel 1799, al tempo del passaggio dei Francesi per Capua, e le sculture (una mezza figura di leone, un aquila con funzione di mensola, la sagoma di un grifo, il busto solenne ed austero di Giove o più sicuramente Silvano ed altre), rimosse dal loro posto originario, vennero sistemate in un'edicola; appena fondato il Museo Campano di Capua, furono in esso trasportate ed esposte (ancora oggi). Le sculture della Porta di Federico II sono una testimonianza notevolissima di un periodo artistico che si libera delle strettoie della tradizione classica del Mezzogiorno, rinnovandosi attraverso le pure forme romaniche e preludendo alla più grande arte rinascimentale.
Fonte: "provincia.caserta.it"
Fonte immagine: "sopri-caserta.beniculturali.it"