Situato a circa 3 chilometri da Apice, al confine delle province di Avellino e di Benevento, poco distante dal castello di Federico II, il Ponte Appiano (“Ponte Rotto” per i paesani) con i suoi resti ancora oggi sfida il tempo e gli uomini. Risalente al 20 a.C., permetteva alla via Appia di superare il fiume Calore, per continuare verso il porto di Brindisi. Si presume che in origine fosse in legno, e solo successivamente, a seguito dell’aumentato traffico di mercanti, soldati e pellegrini (quest’ultimi si dirigevano al santuario pagano dell’Irpinia dedicato alla Dea Mefite), le Autorità di Roma decisero di costruire una struttura più resistente. Lungo circa 142 metri ed alto nella sua parte centrale circa 13 metri, il Ponte era stato costruito con un andamento a schiena d’asino, con tre piloni centrali costruiti nell’acqua ed altri quattro, due per ogni lato, costruiti sul terreno, per dare maggiore resistenza al Ponte quando la forza dell’acqua era grande. Ancora oggi si possono intravedere cornici decorate in laterizio e mensole in calcare, sporgenti negli spigoli tra le arcate.
Fonte: "prolocolafenice.it"
Fonte immagine: "cittadibonito.blogspot.com"