Il Parco della Villa Floridiana è una scenografica alternanza di tortuosi sentieri e ombrosi boschetti, bellissimo quello di camelie, con ampie zone occupate da praterie e aperte verso il Golfo, in un’affascinante sintesi di elementi geometrici tipici del giardino all’italiana e di soluzioni prospettiche del giardino all’inglese. Ad accrescere l’atmosfera romantica e pittoresca del Parco, l’Architetto Niccolini inserì una serie di finte rovine, statue ed elementi architettonici, in parte ancora esistenti. Si aggiungono: il tempio ionico, bianco padiglione a pianta centrale che, posto al margine estremo del giardino a terrazza, inquadra con le sue colonne splendide vedute cittadine; il teatrino “della Verzura”, struttura a pianta ellittica delimitata da una bassa siepe di mirto, da quinte arboree sulla scena e da una doppia gradinata di piperno nella platea; serragli e grotte che, al fine di soddisfare la passione della Duchessa per gli animali esotici, ospitavano uccelli di ogni genere, tigri, orsi, leoni e canguri, questi ultimi frutto di uno scambio con l’Inghilterra costato ben diciotto papiri ercolanesi non ancora svolti. Nel retro della Villa, è presente anche un piccolo laghetto con all’interno delle tartarughe prevalentemente appartenenti al genere Trachemys. Nel 1895, il Parco, già completato, venne affidato al giardiniere reale Friedrich Dehnhardt, che ne rimase curatore anche dopo la morte della Duchessa. Tra il 1872 e il 1880, il Parco subì due importanti modifiche: la prima riguardò la sistemazione di aiuole di lecci e prato inglese nell’ampio parterre ellittico, con fontana centrale e statue su cui si affaccia il fronte Sud della Villa; la seconda riguardò l’interruzione del rettilineo vialone di accesso, con un viale che nasconde fino alla fine la vista della Villa sullo sfondo del prato centrale. Orario di apertura: in inverno dalle 8:30 alle 16:00, in estate dalle 8:30 alle 19:00.
Fonte: "quartierevomero.wordpress.com"
Fonte immagine: "panoramio.com"