Nel 1978 la Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino e Benevento avviò un programma di ricognizione territoriale dei comuni irpini, allo scopo di redigere una Carta Archeologica utile alla programmazione degli interventi di tutela. La ricerca iniziò dal Comune di Conza causa lavori in corso per la costruzione di una Diga sul fiume Ofanto, che rendevano necessaria la tempestiva ricognizione delle aree a valle destinate ad essere sommerse dall’invaso. La documentazione raccolta è composta dalle seguenti sezioni: l’area urbana; il territorio comunale; la necropoli di Fonnone. L'accesso al Parco Archeologico avviene fiancheggiando la Colonna monumentale datata 1741, sormontata da una croce, con lo stemma di Conza scolpito su una faccia del piedistallo: un’aquila turrita poggiante su tre colli. Prima di addentrarsi nelle rovine di Compsa, guardando la Colonna e voltandosi sulla sinistra si nota un edificio detto delle Terme, di cui fanno parte elementi di epoca romana; accostata alla facciata, si trova "La Fontanella" con alla base un sarcofago del IV secolo con i tipici mascheroni. Salendo lungo Via Porta Nuova e le altre ripide stradine, si fiancheggiano i ruderi delle case crollate col terremoto. Proseguendo il cammino verso l'alto, si raggiunge una spianata occupata dall’area forense, e da qui il Giardino, la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo, via Arcivescovado, via E. Lomongiello, l’Anfiteatro, ed altri reperti.
Fonte: "prolococompsa.it"
Fonte immagine: "prolococompsa.it"