Il complesso delle Terme Romane di Baia, oggi situato all'interno del Parco Archeologico di Baia, fu voluto da Ottaviano Cesare Augusto, primo Imperatore romano (27 a.C. - 14 d.C.). Egli incaricò l'Architetto Sergio Orata di convogliare le sorgenti naturali d'acqua calda, presenti nell'area, in numerose canalizzazioni che alimentavano diversi ambienti attrezzati per la cura del corpo. L’area del Parco Archeologico comprende resti imponenti di impianti termali e idraulici, le Cento Camerelle, la Piscina Mirabile, la Tomba di Agrippina, il porto militare di Miseno, il Teatro, le tombe monumentali; un patrimonio archeologico ineguagliabile. Baia fu il centro flegreo residenziale per antonomasia, ambìto dalle più eminenti personalità romane e prescelto dalla famiglia imperiale stessa per la salubrità del clima e le proprietà terapeutiche delle sue acque. La più cospicua testimonianza di tale sfruttamento è il vasto ed articolato complesso architettonico delle cosiddette Terme, nel quale è da riconoscere verosimilmente ciò che resta del Palatium imperiale. Il complesso – nel quale è possibile distinguere vari nuclei edilizi e diverse fasi costruttive – si dispiega scenograficamente lungo il pendìo della collina con una serie di terrazze, scalinate, portici, ninfei, e con ardite soluzioni architettoniche, come nelle Terme di Sosandra e nelle tre sale, denominate dalla letteratura antiquaria napoletana: Tempio di Diana, Tempio di Mercurio e Tempio di Venere. La maggior parte dei favolosi edifici di Baia è sommersa dal mare. Grazie ad escursioni con apposite barche e alle riprese subacquee, sono visibili pavimenti in mosaico, mura, colonne, e altri resti. Riferibili ad una dimora imperiale sono i ruderi sommersi del Ninfeo di Punta Epitaffio, il cui complesso statuario di epoca giulio-claudia è stato riproposto con un nuovo allestimento ricostruttivo nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei, istituito nel 1994 all’interno del restaurato Castello Aragonese.
Fonte: "turismoeservizi.it"
Fonte immagine: "lnx.cainapoli.it"