L’edificio sorge su un terreno, vasto quanto l’intera collina, che secoli addietro apparteneva interamente ai Certosini di San Martino. Questi, a partire dal XV-XVI secolo, cominciarono a venderne vari appezzamenti agli acquirenti interessati. Tra i vari proprietari, figurano anche le monache di Suor Orsola e Giovan Battista Spinelli, Principe di Cariati, che, nella parte di sua competenza, fece piantare dei gelsi bianchi. Nel XVIII secolo, furono commissionati dei lavori di restauro e di ampliamento che comportò l’aggiunta di un’ala laterale e di un belvedere decorato con i busti delle signore di casa Spinelli, i proprietari del tempo, poi spostati sul terrazzo davanti l’ingresso principale. All’interno, vi erano grandi saloni, decorati con maioliche, marmi, specchi e porte in noce, tutti di pregevole fattura. In seguito, dopo un periodo di abbandono e di mancanza di informazioni, nel 1921, il Palazzo venne acquistato dai Padri Gesuiti, che decisero di ridargli nuovamente lustro affidando il restauro all’architetto Guido Milone. L’anno dopo, terminati i lavori, i religiosi affidarono la struttura all’Istituto Giovanni Pontano che, dopo essere stato ospitato in vari edifici della città, ne fece la propria sede.
Fonte: "I palazzi di Napoli"
Fonte immagine: "oocities.org"