Questo storico palazzo è legato intimamente a Taurasi, ne rappresenta la storia. I Longobardi, nel VII sec. d.C., ne posano le prime pietre anche se basa le sue fondamenta sulla primitiva “arx de’ Romani”; tra il 900-910 è distrutto dai Saraceni; nel XII secolo, viene ampliato dai Normanni per poter ospitare la famiglia del feudatario, nel contempo viene rinforzato con l’aggiunta del mastio o maschio (nella fortificazione è la parte più elevata e più forte del castello). Iniziamo la visita ed entriamo dall’ingresso principale in largo Duomo, che porta in chiave lo stemma Gesualdo-Este, subito a sinistra è quella che una volta era la prigione, sono ancora visibili sotto la volta delle scritte lasciate dai malcapitati manigoldi. Attraversato il cortile, saliamo nei piani superiori. Andiamo direttamente al secondo piano, vera sede dell’Enoteca. Passiamo delle stanze (dedicate ai vari personaggi legati alla storia di Taurasi, quindi troviamo la sala Eleonora d’Este, sala San Carlo Borromeo e così via), piene di bottiglie di vino e accediamo nella cosiddetta “Stanza del Principe” (sala Gabriele D’Isola), dove nacque (nel 1566) uno dei più grandi musicisti italiani: Carlo Gesualdo.
Fonte: "voceditaurasi.jimdo.com"
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