Il Palazzo Maraviglia, con entrata in piazza XI febbraio, è di proprietà dell’omonima famiglia di origine milanese, che giunta nel Regno di Napoli al seguito di Isabella d’Aragona, si stabilì a Casalbore nel XVI secolo. Verso la prima metà del ‘600, l’esempio dei Caracciolo fu imitato dai Maraviglia, i quali portarono l’acqua, nel proprio Palazzo di Porta Fontana, da una sorgente di un loro fondo a Sant’Elia. Addossato alle mura dell’antica cittadella medioevale, l’edificio fu costruito agli inizi del Seicento e degno di ammirazione ancora oggi. Presenta un magnifico portale d’ingresso sormontato dall’imponente balconata, in pietra locale intagliata, con su lo stemma della famiglia in pietra: “di oro, a tre scaglioni di azzurro ed un cavallo nero uscente in punta dal primo di essi”. Quest’ala del Palazzo è parte integrante di un unico edificio che in origine si estendeva fino a piazza Roma e confinava con la Chiesa Madre. In seguito al terremoto del 1962, una grande parte dell’ala del Palazzo, situata in via Vittorio Veneto ed abitata dalla famiglia di Mario Maraviglia, è stata demolita. L’edificio era caratterizzato da una notevole estensione, tanto da essere dotato di due diversi ingressi principali, ubicati uno a Sud-Ovest fuori le mura (piazza XI febbraio) ed il secondo all’interno del paese (piazza Roma). Un altro antico Palazzo Maraviglia, del XVIII secolo, esisteva in via Giuseppe Maraviglia. Demolito in seguito al terremoto del 1962, al suo posto è stato costruito un nuovo fabbricato ed abitato da membri della famiglia. Anch’esso era molto grande ed aveva un bel prospetto, con giardino interno ed una magnifica entrata a Mezzogiorno, sormontato dallo stemma di famiglia sopra descritto. Nel vecchio centro storico, non lontano dal Palazzo Marchesale e dal suddetto Palazzo Maraviglia, si trova un altro Palazzo (rinascimentale) Maraviglia, del XV secolo, sito in via Stanislao Mancini (anticamente chiamata via Sotto il Castello). Esso apparteneva a Donna Mariannina (XIX secolo), che lo ebbe in eredità dal padre Don Domenico Maraviglia.
Fonte: "irpinia.biz"
Fonte immagine: "trionfodisapori.it"