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Palazzo Donn'Anna

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Descrizione

Ai tempi degli Angioini, nel quartiere di Santa Lucia viveva Beppe, un pescatore noto a tutti per essere un grande amante. La Regina Giovanna II, volendo sperimentare in prima persona la veridicità di tali doti, fece costruire nei pressi della collina di Posillipo una villa, lontana da occhi indiscreti: la chiamò “Villa delle Sirene”, e lì trascorse tre giorni e tre notti di passione con il pescatore. Per tutelare la propria privacy, la Regina fece costruire all’interno della villa dei trabocchetti. Alla fine dell’avventura con Beppe, non potendo permettere a questi di raccontare in giro ciò che era successo tra di loro, diede ordine di gettare in mare il ragazzo. La fidanzata di Beppe, Stella, dopo essersi tormentata tanto per la sua scomparsa, apprese quello che era stato il destino del suo pescatore, e maledì la Regina con tutte le sue forze: maledizione che continuò a colpire tutti i proprietari aristocratici della villa. Nel ‘600, la villa fu ereditata da Anna Carafa, figlia di Antonio Carafa e moglie del Viceré di Napoli Don Ramiro Guzman; una donna superba e falsa. Per far fronte alla maledizione, fece demolire l’intera villa per costruire un altro spettacolare Palazzo, chiamato “Palazzo Donn’Anna”. In realtà, quella non fu affatto una buona soluzione: Stella e Beppe, dagli abissi del mare, volevano vendicarsi perché non tolleravano i soprusi dei potenti a danno della gente comune, senza tener conto dei loro sentimenti ed esercitando il potere come fossero dei burattinai. Per inaugurare il Palazzo, fu organizzata una grande festa a cui presero parte gli esponenti più ricchi della città. Come da tradizione, fu preparato anche uno spettacolo teatrale, i cui attori erano gli ospiti stessi: Donna Mercede de Las Torras, nipote del Viceré, seducente spagnola, interpretava una schiava innamorata del suo padrone, interpretato a sua volta dal Principe Gaetano di Casapesenna, che non ricambiava il sentimento. Durante un duello, la schiava salvò il Principe mettendo a rischio la propria vita, così si abbracciarono con grande passione. Tutti si accorsero, però, che i due ospiti non stavano solo recitando, tant’è che Donn’Anna rimproverò duramente Donna Mercede, la quale rispose accusandola di essere l’amante di Gaetano di Casapesenna. Donn’Anna rimase interdetta, dopo aver appreso che qualcuno era a conoscenza del suo segreto. Pochi giorni dopo non si ebbero più tracce di Donna Mercede; alcuni parlarono della sua caduta in uno dei trabocchetti rimasti di Villa delle Sirene, altri che avesse preso i voti. Gaeteno fece di tutto per cercarla, ma non la trovò mai. Intanto Donn’Anna fu abbandonata dal marito, richiamato in Spagna. Solo uno dei figli sopravvisse e lei morì a 40 anni nella sua casa di Portici, dopo essere stata colpita dai pidocchi.
Fonte: "quartiereposillipo.wordpress.com"
Fonte immagine: "italianways.com"

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