Testimone dell’interessante passato feudale è il Palazzo Baronale, sorto sui limiti delle Ripe in posizione dominante la valle del fiume Sabato e le case dell’antico abitato. L’edificio si caratterizza per la sua poderosa mole, quasi a testimoniare il potere di coloro che lo abitarono. Già la stessa genesi del “Palazzo”, che da rustica fortezza si trasformò in residenza idonea ad ospitare la famiglia dei feudatari, evoca al contempo le tormentate vicende medievali e l’ambizione personale dei signorotti dell’epoca. L’edificio, che mantiene il severo aspetto della fortezza, è il risultato della sintesi delle sue trasformazioni: da castello a palazzo residenziale. Distrutto da Ruggero nel 1134 e da Alfonso il Magnanimo nel 1439, resistette validamente agli assalti di suo figlio il Re Ferrante d’Aragona nel 1461. Restaurato dopo l’assedio spagnolo nel 1530, il castello perse le sue funzioni militari originarie, ospitando esclusivamente la famiglia baronale di Prata e la sua servitù. Nel ‘700 l’edificio si dotò di una cappella esterna (con passaggio segreto) e di saloni affrescati di gusto tardobarocco e neoclassico per volontà dell’unica famiglia feudataria proveniente dalla Repubblica di Ragusa in Italia, gli Zamagna . Nel 1799 subì considerevoli danni a causa di un’irruzione giacobina.
Fonte: "castrumpratae.wordpress.com"
Fonteimmagine: "corriereirpinia.it"