“Una terra col solo respiro delle pietre, deserta, con acque in ebollizione, coi resti di una storia disegnata nei vulcani spenti e semispenti”. Così il poeta Johann Wolfgang von Goethe, venuto dal freddo e dalla fantasia della sua Höllenfahrt, ritrovava i Campi Flegrei, una vasta area di natura vulcanica (circa 15 km di diametro) con decine di crateri ed edifici vulcanici, alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive (area della Solfatara) o idrotermali (ad Agnano, Pozzuoli, Lucrino), causa del fenomeno del bradisismo. Ancora Goethe: “la regione più meravigliosa del mondo sotto il cielo più puro ed il terreno più infido, un paradiso dove ciascuno vive una specie di ebbrezza e di oblio. Così siamo continuamente palleggiati fra le vicende della natura e della storia”. Il vulcano più recente risulta Monte Nuovo, formatosi tra il 29 settembre e il 6 ottobre del 1538, dopo un'eruzione che distrusse il villaggio medievale di Tripergole e da cui ebbe origine la collina craterica che si erge tra Lucrino e Arco Felice. La formazione del Monte Nuovo rappresenta l'unica eruzione vulcanica avvenuta nell'area dei Campi Flegrei in epoca storica. Ora inattivo, ospita una ricca vegetazione tipicamente mediterranea ed un'oasi naturalistica molto panoramica, visitabile a piedi. Salendo verso la cima, lo sguardo spazia da Posillipo al Golfo di Pozzuoli; percorrendo invece il bordo del cratere, si scorgono i laghi d'Averno e di Lucrino e, in lontananza, le isole di Procida e di Ischia. Orario di visita: dalle 09:00 ad un'ora prima del tramonto; giorni festivi, dalle 09:00 alle 13:00.
Fonte: "grandtourcampiflegrei.oneminutesite.it"
Fonte immagine: "fotoeweb.it"