Il Museo Nazionale di Pietrarsa regala ai propri visitatori un affascinante viaggio nel tempo, tra le locomotive e i treni che hanno unito l’Italia dal 1839 ai nostri giorni. Uno spazio espositivo non riservato alle memorie del passato, né solo agli interessi degli specialisti e degli addetti ai lavori, ma aperto alla curiosità dei giovani e di tutti coloro che vedono nel treno uno strumento insostituibile per il futuro del trasporto pubblico. Pietrarsa è uno dei luoghi simbolo della storia delle Ferrovie dello Stato Italiane, un ponte teso tra passato e presente, che congiunge idealmente la Bayard ai sofisticati e velocissimi treni dell’Alta Velocità. Sotto l’aspetto più propriamente storico-architettonico, è quanto mai adatto all’uso cui è stato destinato, trattandosi in origine delle antiche officine borboniche nate nel 1840 per volere di Ferdinando II di Borbone, in un’area prima chiamata “Pietra Bianca” e in seguito “Pietrarsa”, dopo un’eruzione del Vesuvio che aveva portato la lava fino a quel punto della costa. Il Museo si sviluppa su un’area di 36 mila metri quadrati, di cui 14 mila coperti. Si articola in padiglioni e settori in cui è esposto materiale di assoluto valore, tra cui: la riproduzione fedele della Bayard, il treno inaugurale della prima tratta ferroviaria Napoli-Portici del 1839; 25 locomotive a vapore; 6 locomotori elettrici; 12 rotabili tra automotrici elettriche ed a nafta (le cosiddette littorine); diverse tipologie di carrozze (postale, detenuti, centoporte), tra cui la carrozza numero 10 dell’ex Treno Reale (oggi treno Presidenziale); 5 locomotori diesel; 25 modelli in scala di treni/carrozze/plastici di stazioni ferroviarie; il plastico “Brunetti”, meglio noto come plastico del “Trecentotreni”; arredi della sala d’attesa della Stazione ferroviaria di Roma Trastevere, del 1905. Il Museo è uno dei più importanti centri di archeologia industriale del nostro Paese e polo nazionale di cultura ferroviaria, una sede espositiva unica nel panorama italiano, per la singolarità e ricchezza dei contenuti in mostra, nonché per l’assoluta affinità tra la storia delle sue architetture e la storia in essa raccontata, entrando di diritto nel circuito dei principali musei ferroviari d’Europa. La visita del sito museale può essere libera o guidata, a cura del personale del Museo che illustra percorsi e contenuti della collezione.
Fonte: "fsitaliane.it"
Fonte immagine: "napoli.repubblica.it"