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Museo Diocesano

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Descrizione

Il Museo diocesano è senza dubbio il più importante contenitore di opere d’arte di Salerno. L’attuale configurazione dell’edificio corrisponde ai lavori fatti eseguire nel 1832 dall’arcivescovo Lupoli. A seguito di questo intervento, il plesso ha assunto una fisionomia rigorosamente neoclassica con uno sviluppo simmetrico costruito intorno all’asse centrale del portone, sulla cui chiave di volta spicca lo stemma marmoreo del presule, e del balcone soprastante, incorniciato da un’edicola che riecheggia un tempietto classico. Il patrimonio artistico del Museo comprende opere che vanno dal Medioevo al XX secolo. In esso è possibile trovare: 1) Gli avori salernitani che costituiscono la più vasta e completa raccolta di tavolette eburne istoriate del Medioevo cristiano costituite da 67 pezzi, di cui 37 illustrati con scene dell’Antico e Nuovo Testamento. 2) Un rotolo miniato dell’Exultet, diviso in 11 fogli pergamenacei illustranti il Preconio pasquale (praeconium paschale, annunzio della Pasqua), risalente alla fine della prima metà del XIII secolo. 3) Una Croce dipinta (detta del Barliario), degli inizi del XIII secolo. 4) La Croce lignea (detta di Roberto il Guiscardo) rivestita da due lamine d’ottone con pietre dure e smalti traslucidi attribuiti al senese Tondino del Guerrino (1326-1328). 5) Una ricca raccolta di tempere su tavole del XIV, XV, e XVI secolo. Alcune di queste opere sono una Pietà (1390 ca). 6) Una Crocifissione (1340 ca.) del giottesco Roberto de Oderisio. 7) L’Incoronazione della Vergine, (1480 ca.) attribuita al Maestro dell’Incoronazione di Eboli. 8) Due Polittici francescani e raffiguranti La Madonna in trono con il Bambino e Santi. 9) San Michele Arcangelo. 10) Una Madonna delle Grazie, terracotta policroma (inizio XVI secolo) attribuibile a Giovanni Merliani da Nola o a Domenico Napolitano. 11) Alcune tele di scuola caravaggesca donate dal Marchese Giovanni Ruggi D’Aragona nel 1870 alla Cattedrale di Salerno. L’opera principale è la Giuditta di ignoto, il David con la testa di Golia sempre di ignoto, un Gesù tra i dottori di tono riberesco, S. Girolamo e S. Pietro che piange per non aver riconosciuto il Maestro e la tela di soggetto biblico Lot e le figlie. 12) Diverse opere di Andrea Sabatini, il principale interprete del raffaellismo meridionale, raffiguranti tutte la Madre di Cristo. 13) La pittura barocca è rappresentata da due grossi teloni del piemontese Giovan Battista Beinaschi autore di due grossi teloni raffiguranti il Martirio di Sant’ Erasmo e Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia. Nei luminosi corridoi di accesso alle sale è stata collocata parte della collezione di monete della Magna Grecia, della Repubblica Romana, dell’Impero Romano e della Zecca di Salerno. Tra le migliaia di monete c’è da segnalare il famoso Follaro di Gisulfo II con la raffigurazione della Opulenta Salernu.
Fonte: "diocesisalerno.it"
Fonte immagine: "salernoconventionbureau.it"

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