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Museo del Seminario Vescovile

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Descrizione

Costruito durante il regno di Carlo di Borbone, il Seminario fu voluto dal vescovo Troiano Caracciolo del Sole per ospitare sacerdoti e giovani studiosi. La costruzione, ebbe inizio nel 1749 seguita da continui interventi durati fino al XIX secolo. L’ingresso è caratterizzato da un’esedra chiusa da un cancello che immette in un viale, fiancheggiato da aree solo in parte coltivate. Sullo sfondo il Seminario, la cui facciata, lunga circa settanta metri, è a tre ordini, scanditi da paraste binate agli angoli e altre che inquadrano finestre e balconi, scompartita da fasce marcapiano e coronata da cornicione. I primi due livelli sono settecenteschi, il terzo fu aggiunto dall’autore degli ultimi interventi, l’architetto Gaetano Genovese, cui si deve anche la scala d’accesso. Un portale lapideo settecentesco chiuso in alto da una bella rosta intagliata funge da entrata principale. L’androne conduce nell’ambulacro che gira intorno al cortile rettangolare, in origine aperto così come quello del primo piano. Subito sulla destra si trova la Biblioteca, qui sistemata sul finire del XVIII secolo, epoca a cui risalgono gli scaffali e le decorazioni della volta con motivi neoclassici e con la figura di S. Agostino, forse opera di Angelo Mozzillo. Diverse are e lapidi romane, murate alle pareti di questo braccio dell’ambulacro, ricordano la famosa raccolta di antichità conservata in questo Seminario nel XVIII secolo. Di essa faceva parte il famoso Cippo Abellano, in pietra, il più importante monumento della lingua osca, databile al II secolo a.C., riportante un trattato fra i nolani e gli abellani relativo alla proprietà di terre del santuario di Ercole, posto al confine fra le città. Il Cippo è ora esposto con altri reperti romani in una sala presso la Biblioteca, nella quale è possibile ammirare anche una meridiana incisa nel pavimento nel 1791.
Fonte: "diocesinola.it"
Fonte immagine: "proloconola.com"

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