Museo d’interesse Regionale nel 2007, è composto da cinque sale. Esso raccoglie i materiali rinvenuti nel territorio a seguito delle campagne di scavo finanziate fin dal 2001 dall’Amministrazione Comunale e sono organizzati cronologicamente dalla preistoria al Medioevo. La prima sala a sinistra è dedicata alla preistoria e accoglie numerosi reperti che forniscono informazioni di rilievo relative al popolamento preistorico di quest’area della Campania. Sono presenti manufatti riferibili al periodo dell’Aurignaziano, una delle più antiche facies culturali del Paleolitico Superiore, databile, in Europa occidentale, tra 34.000 e 27.000 anni fa circa. Inoltre, le campagne di scavo finora effettuate nella grotta di Roccia San Sebastiano hanno portato alla luce numerosi materiali provenienti dall’industria litica, caratterizzata da lame e lamelle, grattatoi, bulini e pezzi scagliati è attribuibile ad una fase finale del Paleolitico Superiore e, più precisamente, all’Epigravettiano finale. Al primo piano, nella sala a destra, seguono i reperti d’età protostorica e arcaica, testimonianze materiali della popolazione Ausone/Aurunca, che era stanziata nell’attuale territorio del comune di Mondragone. Nelle vetrine sono esposti vari manufatti in uso nella vita quotidiana, alcuni di questi sono legati al mondo muliebre, tipo i rocchetti, le fuseruole e i pesi da telaio. Molto interessante è il rinvenimento effettuato sulla Rocca di una borraccia a corpo lenticolare in terra sigillata africana che si data tra fine del I secolo e l’inizio del II secolo d.C.. Nelle vetrine sono conservati i “tesoretti” rinvenuti, come corredo tombale, all’interno dell’edificio religioso della Rocca Montis Dragonis e alcune monete provenienti sempre dall’insediamento medievale. Altro reperto interessante è lo splendido ed affascinante piatto di Deruta del XVI secolo decorato con un ritratto di donna circondato da motivi disposti “a fascia” e raffiguranti elementi floreali ripetuti a modulo costante; il retro ha una decorazione bicroma “a fascia” che circonda una iniziale dipinta in blu "S". Si tratta di un piatto gamelio cioè un dono nuziale dello sposo alla sposa.
Fonte: "campaniatour.it"
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