Il Monte San Costanzo è un punto strategico per ammirare il territorio di Massa Lubrense nel suo insieme, il Golfo di Napoli e quello di Salerno. La collina più alta del territorio massese, facilmente raggiungibile da Termini a piedi (Sentiero di Athena), in auto o in moto, consta di due cime: su quella orientale (486 metri s.l.m.) spicca la piccola Cappella di San Costanzo, del XVI secolo, girando attorno la quale si possono ammirare splendidi panorami su entrambi i golfi e sui Monti Lattari; l’altra cima (Santa Croce, 495 metri s.l.m.) non è accessibile, ma i sentieri che la aggirano offrono grandiose viste sulla vicinissima Capri. Tra le due cime, una piccola pineta offre una piacevole zona d’ombra e, per chi è giunto fino a questo punto a motore, la possibilità di parcheggiare. Da qui, una scalea di pietra calcarea conduce in breve tempo alla Chiesetta di San Costanzo, quasi sempre chiusa al pubblico, fatta eccezione per la processione del 14 maggio. A destra, una veduta dall’alto della Baia di Jeranto; di fronte, i tre isolotti de Li Galli. Nei tempi di mezzo, il Monte era detto Canuto (o Canutario). Ferdinando II ne divise la superficie ai naturali di Termini, ma dietro malcontenti il Comune reclamò e la divisione fu revocata. Altra parte è del demanio comunale; nel 1789, l’Università mosse lite a tal Domenico Messina, che vi aveva usurpato sedici moggia di terreno. Il Monte San Costanzo, prolungandosi a Sud-Ovest, si immerge nel mare con la Punta della Campanella, l’antico promontorio di Minerva, dove sorgeva il famoso tempio; vi fu quindi una villa romana e nel Medioevo una torre di difesa contro i pirati, erettavi nel 1334. Detta torre, rifatta sotto i Viceré, fu rifortificata dai Francesi ed una campanella per segnali, che vi era, originò il nuovo nome del promontorio, già in uso al tempo dei Persico (1646): l’appellativo rimase di uso popolare per molto tempo, poiché non era ancora stato adottato dai geografi nel XVIII secolo. Presso la torre fu recentemente costruito un faro di terza classe, a lanterna girante.
Fonte: "massalubrense.it"
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