Il Macellum di Pozzuoli, detto anche impropriamente Serapeo o Tempio di Serapide per il ritrovamento di una statua del Dio egizio Serapis, fu nell’antichità un mercato pubblico. La struttura si sviluppa entro un'area rettangolare (75 metri di lunghezza per 58 metri di larghezza); la pianta ricorda quella dei fòndachi o dei bazàr dei mercati orientali. Una lunga serie di botteghe, aperte alternativamente o verso il portico interno o verso l'ambulacro esterno, sono disposte lungo i lati lunghi del cortile centrale. La sua costruzione è ritenuta, dai più, risalente all'età flavia; i segni di successivi interventi di restauro testimoniano la longevità e l'assidua fruizione del centro in epoca romana. Di particolare valore artistico sono i materiali utilizzati per l'interno del Tempio (di eccezionale bellezza i marmi ed i mosaici). L'abside è a semicupola; la statua di Serapis (divinità protettrice del commercio) è collocata al di sotto di esso. Ad essa dovevano essere associate quelle di Iside-Fortuna, del Genius macelli e dei membri della famiglia imperiale, a rendere l’abside un vero grande santuario, sacro al culto delle divinità protettrici delle fortune e dei commerci della città. Le “tabernae” si sviluppano intorno ad un ampio porticato, al cui centro si eleva una “tholos”, chiuso da una esedra preceduta da quattro colossali colonne, delle quali si osservano tre ancora in piedi. Invaso e sommerso dalle acque termominerali che scaturiscono in gran copia dal sottosuolo in prossimità del litorale, esso rappresenta l'indice metrico più prezioso e preciso per misurare il fenomeno di abbassamento e di sollevamento della croste terrestre (bradisismo), che si manifesta in modo così accentuato ed evidente lungo il litorale del Golfo di Pozzuoli.
Fonte: "comune.pozzuoli.na.it"
Fonte immagine: "kyme.altervista.org"