Incerta la data di realizzazione, la Castelluccia di Battipaglia fu ceduta alla Chiesa Arcivescovile di Salerno all’inizio del XII secolo da una famiglia locale denominata Battipaglia. Nel XIII secolo il Castello diventa teatro di battaglia di sanguinose battaglie e nel Maggio del 1251 il giudice di Montecorvino, Matteo De Simone, prende possesso dell’edificio ricevendone le chiavi dall’Arcivescovado di Salerno. In seguito, a lungo infestata dalla malaria, dell’intera area si hanno poche notizie, fino ad arrivare al 1612, anno in cui la Castelluccia di Battipaglia entra a far parte del patrimonio della famiglia Doria di Genova. Nel 1638, il Castello passa insieme ad altri possedimenti al nobile Giulio Pignatelli. Lo stemma visibile sul castello di Battipaglia fa riferimento proprio al matrimonio dell’ultima erede di questa famiglia con un nobile di Olevano. Il Castello, attualmente di proprietà della famiglia Santese di Battipaglia, si presenta quasi in rovina, con numerosi cedimenti strutturali a cui si aggiungono i continui attacchi vandalici, che ne hanno compromesso l’integrità estetica e funzionale. La facciata esterna del Castello è arricchita da tre torri quadrangolari costruite in epoca più recente. Un’ampia corte interna arricchisce la struttura con una chiesetta, una veranda, le cucine, un locale adibito a dispensa per le vivande, un frantoio e diverse altri locali tra i quali un bagno in cui sono ancora conservati un’antica caldaia per l’acqua calda e i resti di un balconcino in mattoni.
Fonte: "italyzapping.com"
Fonte immagine: "battipagliaonline.com"