La Guglia di San Gennaro, la prima realizzata a Napoli, è situata in piazza Cardinale Sisto Riario Sforza, in prossimità del Pio Monte della Misericordia. In questo luogo, si crede fosse esistito in epoca Romana il Tempio di Giove o di Nettuno. La Guglia è un capolavoro barocco in marmo di Cosimo Fanzago e fu eretta, come “ex voto”, per volontà della Deputazione del Tesoro di San Gennaro per rendere grazie al Santo Patrono di Napoli che, nel 1631, preservò la città dalla lava del Vesuvio. Gli antichi storici napoletani narrano che in quell'anno, il Vesuvio subì un'eruzione di una così grande intensità da “oscurare con le sue fiamme ed il suo fumo la luce del sole”. Il popolo napoletano, terrorizzato da questa grande forza naturale ma fiducioso nella protezione del Santo Patrono, allestì una processione per invocare l'intervento del Santo il quale, si narra, si manifestò tra i raggi del sole facendogli illuminare la Cattedrale, per poi benedisse la città. A seguito di questo prodigio, il popolo in processione si avviò verso il Vesuvio e, miracolosamente, il grande fiume di lava incandescente deviò il suo percorso, allontanandosi così il grave pericolo da Napoli. Nel luogo dove per tradizione si svolgevano i festeggiamenti esterni dedicati a San Gennaro, con addobbi, luminarie e rappresentazioni in musica e di teatro sacro, iniziarono, nel 1637 e sotto la direzione di Cosimo Fanzago, i lavori per l'edificazione della Guglia; lavori che furono completati nel 1660. La Guglia si compone di una base con quattro volute a sirene senza fondamenta, alte comunque ben ventiquattro metri e culminanti in un capitello ionico che sorregge la statua bronzea di San Gennaro, opera di Tommaso Montani, inizialmente destinata alla Tribuna della Cappella nella Cattedrale. Un tempo, il basamento incorporava un autoritratto del Fanzago, pure in marmo, oggi al Museo di San Martino.
Fonte: "corpodinapoli.it"
Fonte immagine: "ilportaledelsud.org"