La Grotta di San Michele Arcangelo iniziò ad essere frequentata a scopo di culto probabilmente già nell'Alto Medioevo, in seguito alla conversione dei Longobardi al Cristianesimo e alla proclamazione di San Michele a loro protettore. Il Santo guerriero trova analogia con Wotan, il Dio della guerra dei popoli germanici, Patrono dei guerrieri e degli eroi. Attraverso le contaminazioni culturali della transumanza, che favoriva i pellegrinaggi verso il Monte Gargano, centro propulsore del culto, la devozione al Santo si diffuse soprattutto nell'Italia Centro-Meridionale, dando origine a numerosi luoghi sacri posti lungo i tratturi. La leggenda vuole che la Grotta carsica sia stata scoperta da una mucca e quindi consacrata a San Michele, che a sua volta aveva indicato il luogo di devozione attraverso un toro. È una Chiesa rupestre, che assunse il ruolo di tappa privilegiata di un itinerario che, seguendo la Via Traiana, ricalcata dalla Via Sacra Langobardorum, giungeva alla Grotta garganica e proseguiva verso i porti di imbarco per la Terra Santa. La Cappella fu restaurata nel ‘700 dai marchesi Aurelia e Tommaso Caracciolo, particolarmente devoti al Santo; lo dimostra una lapide conservata all'interno, posta al di sopra di una rustica acquasantiera in marmo. Nello stesso anno, fu realizzata una statua in pietra del Santo e l'anno successivo venne consacrato un nuovo altare in marmo finemente lavorato. Sulla scia di questi eventi, Papa Clemente XI concedeva indulgenza plenaria a quei fedeli che, pentiti e confessati, erano disposti a recarsi in visita alla Grotta. L’originario ingresso era collocato in una frattura della volta rocciosa e solo successivamente si realizzò un ingresso laterale, sul pendio meridionale della collina. Oggi (2016), la cavità carsica è sovrastata da un edificio e conserva i due ingressi. L’ampiezza della cavità naturale venne in seguito ridotta a circa venti metri, a causa dell'apertura di una cava per l'estrazione della pietra. L’8 maggio di ogni anno, la Cappella è meta di una suggestiva processione, preludio di una emozionante celebrazione religiosa che si unisce ancora alla festa patronale civile.
Fonte: "terredicasalbore.it"
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