Lunga circa 60 metri e larga 6 metri, la Grotta della Dragonara contiene gallerie laterali che si diramano e si intrecciano tra loro formando un labirinto assai suggestivo; il bianco intonaco è il colore predominante. La Grotta è ricoperta da una volta portante su 12 pilastri, il suo ingresso è posto sulla spiaggia di Miseno e da subito si evince che si tratta di un imponente cisterna completamente scavata nel tufo, coperta da volte a botte ed all’interno si suddivide in cinque navate. Nella volta della cisterna si aprono tre lucernari dotati di scale, che conducono al di sopra della cisterna stessa. Secondo alcuni, era destinata al rifornimento della villa appartenuta a Lucullo - militare romano, celebre per i suoi banchetti, tanto da originare l'aggettivo “luculliano” per indicare un pasto particolarmente abbondante e delizioso - e nella quale sarebbe morto l'Imperatore Tiberio. Grazie a scavi recenti è stata messa in luce una vasca, rivestita di cocciopesto idraulico, accessibile tramite gradini e caratterizzata da un piano inclinato verso un’apertura comunicante con una sottostante cisterna. Nel Medioevo, il sito era noto come Bagno del Finocchio, viste le abbondanti coltivazioni che lo circondavano.
Fonte: "vesuviolive.it"
Fonte immagine: "vulcanosolfatara.it"