È l'attrazione più famosa di Capri. È la Grotta Azzurra: una cavità naturale larga 25 metri e lunga 60 metri, con un ingresso alto meno di 1 metro. Conosciuta già al tempo degli antichi Romani, si presume che la Grotta Azzurra fosse uno dei ninfei preferiti dall'Imperatore Tiberio. Sul fondo dell’antro, infatti, sono state ritrovate alcune sculture risalenti al periodo romano; al di sopra e all'esterno della Grotta, sull'ultimo gradino del monte, si osservano i ruderi di una piccola villa romana (la villa di Gràdola o Gradelle), con vari ambienti e alcune cisterne. Per molti secoli la Grotta Azzurra non venne più visitata e, anzi, era temuta dai marinai locali perché le leggende popolari la descrivevano come un luogo infestato dagli spiriti e dai demoni. Il suo destino cambiò radicalmente quando il 18 Aprile 1826 fu riscoperta dallo scrittore tedesco August Kopisch e dal pittore Ernst Fries, suo amico e compagno di viaggio, accompagnati dal pescatore locale Angelo Ferraro detto “il Riccio”, dal notaio Giuseppe Pagano che li corroborò di citazioni latine e di buon vino e dall'asinaio che caricò le tinozze, il fuoco greco e quanto occorse per l'esplorazione. Per entrare bisogna stendersi sul fondo di una barchetta a remi che scivola attraverso il piccolo arco. Dentro, ci si ritrova a galleggiare nel buio, su un'acqua così azzurra da sembrare trasparente. Lungo la parete di contro al foro di entrata, la Grotta si prolunga in una cavità rupestre sopraelevata di poco più di 1 metro sul livello dell'acqua, alla quale si accede da un piccolo scalo d'approdo coperto d'opera cementizia romana, mentre nella parete di roccia s'apre, di contro all'ingresso, un vano quadrato, a guisa di finestra, accessibile da un gradino tagliato evidentemente dalla mano dell'uomo, opere che sembrano fatte a bella posta per dar modo di sbarcare e contemplare riposatamente da terra quella divina e tersa coppa di azzurro. Il biglietto d'ingresso si paga al botteghino galleggiante ancorato all'ingresso della Grotta. Una volta dentro, il marinaio farà fare il giro della stessa, della durata di circa 5 minuti, cantando canzoni napoletane che creano una particolare eco tra le pareti rocciose. L'effetto di lucentezza dell'acqua è dato dalla luce del sole che entra da una seconda apertura posta sotto l'ingresso. Per questo, l'orario in cui i riflessi sono più intensi è tra le 12:00 e le 14:00. La differenza tra la prima mattina e il pomeriggio è comunque minima. Come arrivare: in barca da Marina Grande o in autobus da Anacapri. Biglietto d'ingresso: 14 Euro (previste agevolazioni varie). Orari d'apertura: tutti i giorni, dalle 9:00 alle 17:00; la Grotta non è visitabile in caso di mare mosso o vento forte.
Fonte: "capri.net"
Fonte immagine: "capritourism.com"