Il Giardino ha un'estensione di 3500 mq, frazionati in 4 riquadri e in un boschetto sul lato Nord. Tre fontane in grotte ed edicole sono collocate in aderenza al muro di fondo; una quarta, circolare, è all'incrocio dei due viali mediani. Poggi e sedili punteggiano infine le prospettive più significative dei viali. Gli elementi architettonici sono realizzati con strutture in pietrame calcareo e tufaceo rivestite di intonaco e piastrelle maiolicate. L'apparato decorativo è ottenuto mediante stucchi, frammenti di schiuma di lava, di alabastro, di corallo, di vetro, di conchiglie, tutti concorrenti a comporre figure e spartiti architettonici. Il patrimonio botanico oggi esistente comprende monumentari lecci plurisecolari accanto a bossi, mitri, lauri, pervinche, palme e alberi da frutta. Il simbolismo nel Giardino è svelato da una piccola scultura marmorea. Essa raffigura un mascherone dalla cui bocca sgorgava acqua, inscritto in un ovale alla cui sommità appare la testa di un monaco incorniciata dal cappuccio del saio. Nel '500, il passaggio a famiglie nobiliari porta alla rimozione del simbolismo religioso ed alla sostituzione con figurazioni naturalistiche, astronomiche e demoniache. Una antica fonte, generata dal Monte Campimma, ha alimentato dalle origini fino agli anni '30 le fontane del Giardino. Fino al '700, gli abitanti del paese attingevano l'acqua nel cellaio del Palazzo, poi erogata da una fontana costruita nella piazzetta antistante dal Principe di Ischitella. Singolare e densa di significati è la tradizione popolare, che assegna all'acqua dell'antica fonte virtù terapeutiche; la modesta fontanella evoca un rapporto ancestrale e simbolico con questa acqua, quando essa era elemento di gioco e di frescura, ma anche, in senso letterale, fonte di vita.
Fonte: "giardinopagano.it"
Fonte immagine: "archemail.it"