La costruzione della Fontana di Monteoliveto, detta anche del Re Carlo II o del Re Piccolo, fu avviata nel 1669 per volontà del Vicerè Don Pedro Antonio d’Aragona, per celebrare Carlo II di Spagna, divenuto Re quattro anni prima a soli 4 anni. Progettata dall’architetto ed ingegnere Donato Antonio Cafaro, i lavori di costruzione vennero iniziati dai marmorari Bartolomeo Mori e Pietro Sanbarberio; prima che l’opera fosse ultimata, sopraggiunse la morte del Mori al quale subentrarono Giovanni Mozzetti e il grande Dionisio Lazzari autore di straordinari altari maggiori di molte chiese di Napoli (il suo capolavoro, l’altare della Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, nel 1808 fu spostato, per la sua preziosità e per il suo splendore, nella Cappella Reale del Palazzo Reale di Napoli, dove si trova tutt’ora). Sul finire dei lavori, il progetto della scultura in bronzo, che avrebbe dovuto raffigurare il sovrano a cavallo, fu affidato a Giovanni Maiorino e Giovanni D’Auria. Questi ultimi, però, non terminarono l’opera entro il 1673, come invece avrebbero dovuto, pertanto il compito passò a Francesco D’Angelo che la ultimò quello stesso anno, ritraendo il re in piedi, su disegno di Cosimo Fanzago. Un aspetto particolarmente interessante della Fontana è costituito dai tre leoni che sorreggono lo stemma della Città di Napoli, del Re e del Vicerè.
Fonte: "Le fontane di Napoli"
Fonte immagine: "napoliperquartiere.it"