Il Santuario è ricavato all’interno di un’articolata cavità rocciosa delimitata, proprio come sul Gargano, da una parete in muratura che scende a strapiombo lungo il fianco montuoso del colle. Un cancello immette in uno spazio terrazzato, dove a sinistra sulla roccia sono cospicui i resti di affreschi databili alla fine del secolo XIV. Si riconoscono un’incoronazione della Vergine sul fianco sinistro, una Madonna con Bambino al centro e una Dormitio Mariae (Assunzione) sulla destra. Sul lato destro del terrazzo è stata invece realizzata, in anni recentissimi, una casa del pellegrino sormontata da un piccolo campanile a ventaglio. Entrando nella grotta vera e propria, sulla sinistra è presente la tomba marmorea dell’abate Bernardino Brancaccio, datata 1538, con un’epigrafe in latino che ne celebra la vita virtuosa in qualità di tutore della vicina badia benedettina di San Nicola al Torone (oggi purtroppo diruta). Nella grotta l’importanza maggiore spetta al ciclo pittorico di Santiago de Compostela, ospitato in una ben conservata edicola votiva, incastonata in una rientranza della grotta quale primitivo altare, oggi però poco visibile per l’invadente presenza di un altare, costruito nel 1900 proprio nella parte antistante.
Fonte: "padulaturismo.it"
Fonte immagine: "iluoghidelcuore.it"