Il Convento di Santa Maria della Misericordia poggia le fondamenta sull’originaria struttura del XVI secolo, andata completamente distrutta in occasione del sisma del 1962. Esso fu fondato per volontà testamentaria del Marchese di Casalbore Marcello Caracciolo, morto il 15 agosto 1585. Dieci anni più tardi, il 15 marzo 1595, giungeva l’autorizzazione per la scelta del luogo ove sarebbe sorto il Convento. Nel 1605, l’intera proprietà fu acquistata da Giovanni Carpino, maestro della Confraternita della Madonna dell’Arco. Negli anni che seguirono e sul finire del 1700, furono eseguiti vari ampliamenti, tra i quali il giardino ed un vigneto, voluti quasi sicuramente dalla famiglia dei Domenicani. Soppresso miseramente sotto la dominazione francese, nel 1895 fu riacquistato dalla famiglia Gallo che lo donava, per la seconda volta, ai Frati Minori di San Francesco. Il Convento ospita diverse opere d’arte, a cominciare dai dipinti su tela della seconda metà del 1700, il più importante dei quali raffigura la “Madonna della Misericordia” venerata da San Domenico, da Gianvincenzo Caracciolo (bambino) e dalla Marchesa Lucrezia Pignatelli che le porge le chiavi del Convento. Lungo le pareti laterali si possono ammirare la “Crocifissione”, “L'ultima Cena”, “Tobia e l'Angelo”, la “Madonna del Rosario”, la “Madonna Immacolata” e la “Natività”, di autori apocrifi. Nella navata centrale sono esposte una statua in fine ceramica dell'Immacolata e la statua lignea di Sant'Antonio da Padova, risalenti entrambe alla fine dell'Ottocento. Infine, il Convento rappresenta la memoria storica di Casalbore, disponendo di una pregevole biblioteca, un antico archivio, iscrizioni e fregi provenienti da altri antichi edifici di culto del luogo.
Fonte: "casalboreonline.it – terredicasalbore.it"
Fonte immagine: "trionfodisapori.it"