A Sant’Amato, Patrono e nativo di Nusco, è dedicata l'imponente Cattedrale che giganteggia sulla piazza centrale del paese irpino. Sebbene l'originaria struttura (dedicata a Santo Stefano) sia stata edificata nell'XI secolo, la Chiesa ha subìto diverse modifiche nel corso del tempo. L'aspetto odierno risale al XVII-XVIII secolo. La grande facciata in stile composito è formata da grandi massi squadrati di pietra locale. Sul lato settentrionale si erge la Torre dell'orologio edificata nel 1891, mentre su quello meridionale vi è una scritta del 1521. Il portale in stile rinascimentale, risalente al 1548, venne rimosso nel 1866 per essere adattato alla facciata della Chiesa di Sant’Antonio fuori le mura; accanto al portale d'ingresso, si eleva l’imponente campanile, alto 33 metri. L'interno presenta tre navate con cappelle laterali. Lungo i pilastri della navata centrale si ammirano le tele della Via Crucis del 1741, opera del D'Oranges, anche se il vero capolavoro è il Trono o Sedia Vescovile (XVII secolo), su cui figura l'immagine di Sant’Amato, realizzata nel XVIII secolo da F. Pennino. Molto interessanti sono la Cripta, di stile romanico di transizione (forse XIII secolo), collegata alla sovrastante Chiesa tramite una scala. Nella Cripta, che custodisce le ossa di Sant'Amato, recentemente sono stati scoperti degli affreschi della Natività del XIII secolo. Si segnalano, inoltre, il coro sopraelevato (XIII secolo) ed il pulpito ligneo finemente lavorato (XVII secolo). Nelle cappelle laterali, si ammirano una statua marmorea del 1802, raffigurante Santo Stefano, un calvario di G. Lionetti, la tela raffigurante la “Madonna Del Rosario”, dipinta da Andrea D'Asti nel 1721, dipinti di Michele Foschini (XVIII secolo), gli affreschi della volta del Coro, opera di F. Pennino che raffigurano i quattro Evangelisti e l'ingresso dell'Arca a Gerusalemme. Infine, nella “Stanza del Tesoro” della Cattedrale, si trovano delle statue d'argento, arredi sacri e pezzi d'oreficeria.
Fonte: "irpinia.info"
Fonte immagine: "comune.nusco.gov.it"