Sul fianco della collina di San Martino, dominata da Castel Sant’Elmo in cima e dalla Certosa di San Martino poco più sotto, si trova il Complesso Monastico di Suor Orsola Benincasa, oggi Università degli Studi. Il complesso edilizio segue nella struttura architettonica l’aspra orografia della zona, presenta su più livelli chiostri, giardini, passaggi a locali scavati nel tufo, due chiese, alte muraglie protettive e feritoie. La Venerabile Orsola Benincasa nacque a Napoli, il 20 ottobre 1547; visse sempre dedita alla preghiera e nella completa fiducia in Dio, per questo ebbe ben presto il dono dell’estasi, la prima volta verso i dieci anni e poi sempre più frequentemente. Considerata una donna con anche facoltà guaritrici, il popolo l’assillava con la sua devozione; per sfuggire a questo stato di cose, nel 1579 si diede a vita eremitica sul monte Sant’Elmo. Nel 1582, in seguito ad un estasi verificatesi il 12 marzo, si recò a Roma per incontrare Papa Gregorio XIII, e dirgli che era stata incaricata di una missione divina: esortare il Pontefice ad iniziare la riforma della Chiesa. Dopo averla ascoltata, Gregorio XIII la fece esaminare da una commissione di nove fra prelati e teologi, fra i quali Filippo Neri, che restò sempre diffidente nei riguardi della Venerabile; l’esame durò tre mesi nei quali ella fu sottoposta ad aspre prove (si era in epoca d’Inquisizione), venendo alla fine rilasciata, ma senza ottenere il richiesto. Orsola si ritirò di nuovo a Napoli, sul monte Sant’Elmo, dove nel 1583 fondò la Congregazione delle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione. Nel 1587 ricevette in dono da Cornelia Pignatelli, Duchessa di Sant’Agata, il primo nucleo di costruzioni e il terreno circostante, così che Orsola poté ritirarsi in un Convento insieme alla sorella Cristina e a due nipoti, cui si aggiunsero in breve altre ragazze. Suor Orsola Benincasa morì in concetto di santità il 20 ottobre del 1618, nel giorno del suo 71° compleanno, e divenne subito oggetto di venerazione popolare; il grande consenso che si sviluppò intorno alla figura della Suora, determinò un impegno pubblico nella costruzione del grande complesso monastico, specialmente dopo la peste a Napoli del 1656. La costruzione terminò nel 1669 a spese del vicereame spagnolo; l’anno successivo, le Monache e le cosiddette “Romite di clausura” poterono sistemarsi nell’edificio, assistite dai Padri teatini, che in quegli anni si erano stabiliti in città. Il 7 agosto 1793, Papa Pio VI proclamava l’eroicità delle sue virtù dandole il titolo di Venerabile. Il suo corpo riposa nella Cripta dell’Immacolata, un piccolo vano interrato al di sotto della Cappella del Crocifisso, tra la Chiesa dell’Immacolata Concezione (interna al Complesso) e la stanza della casa di Suor Orsola; vi sono collocate due cassa di legno: una conserva le spoglie mortali della Venerabile, mentre l’altra ne custodisce le reliquie. Nei secoli successivi, schiere di artisti si sono avvicendati per abbellire questa monumentale, panoramica cittadella monastica e le chiese in essa contenute.
Fonte: "santiebeati.it"
Fonte immagine: "napoligrafia.it"