La Chiesa ed il Chiostro di Santa Maria di Monteverginella sono tra i monumenti più significativi del centro storico di Napoli, ma tra quelli meno noti al grande pubblico. La Chiesa, con l'annesso Monastero, venne fondata nel 1314 da Bartolomeo di Capua, Gran Protonotario del Re Roberto d'Angiò, nella vecchia piazza Casanova dove egli aveva alcune proprietà. Nella nuova costruzione venne compresa l'antica edicola di Santa Maria di Alto Spirito. Nel 1588, il Complesso subì un integrale rifacimento, che si protrasse fino alle soglie del XVIII secolo. La decorazione interna, a stucchi e marmi, si deve a Domenico Antonio Vaccaro, che vi lavorò a partire dal 1726. Nel 1843, la Chiesa venne nuovamente ristrutturata da Gaetano Genovese, il quale eliminò gran parte della decorazione settecentesca. L'interno è a croce latina, con navata unica e cinque cappelle. Nel 1728, Antonio Vaccaro dipinse la tela principale della volta, raffigurante la “Madonna in Gloria” che appare a San Guglielmo e ad altri Santi Virginiani. Lo stesso artista è autore dei dipinti laterali, raffiguranti “Cristo che appare a San Guglielmo” e “Visione di San Guglielmo”. Sempre al Vaccaro si devono i pavimenti marmorei della navata e della sacrestìa. Del 1656 è l'altare maggiore, disegnato dall’Architetto Francesco Antonio Picchiatti e realizzato in marmo e pietre dure da Dionisio Lazzari. Nella quinta cappella a sinistra, si trova un’opera di Luca Giordano, raffigurante “San Paolo Eremita e Sant’Umberto”, mentre sull’altare del transetto sinistro “L’Incoronazione di Maria e Santi”, realizzata tra il 1618 e il 1619 da Fabrizio Santafede. Gli affreschi seicenteschi delle volte sono di Belisario Corenzio. Il Chiostro è caratterizzato da 28 pilastri con capitelli ionici, mentre il lato esterno dell’ambulacro presenta pilastri in piperno. Il corpo di fabbrica superiore vede tre ordini di finestre, con decorazioni in stucco attribuite a Domenico Antonio Vaccaro. Al centro, un pozzo secentesco e aiuole. Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa dell’esplosione di una nave americana, un grosso frammento cadde nel Chiostro, senza causare danni. Come ringraziamento per lo scampato pericolo, nel 1940 le Suore Salesiane collocarono il residuato bellico ai piedi della statua della Madonna col Bambino.
Fonte: "nartea.com – I chiostri di Napoli"
Fonte immagine: "it.wikipedia.org"