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Complesso Museale Santa Chiara

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Descrizione

Il Complesso Museale di Santa Chiara, inaugurato nel 1995, ripercorre la storia della cittadella francescana di Santa Chiara e comprende il Museo dell'Opera, l'Area Archeologica, il Chiostro Maiolicato, il Presepe del '700 e la Biblioteca. Il Museo dell’Opera è stato aperto nel 1995, in alcuni ambienti del Monastero in origine occupati dagli appartamenti delle Monache. Il Museo racconta le vicende costruttive e lo sviluppo storico-artistico della cittadella francescana. Al suo interno sono esposti reperti provenienti dalla Chiesa, dal Chiostro e dal Monastero. In particolare, le sale espongono i materiali sopravvissuti all'incendio del 1943 che distrusse la Chiesa. L'Area Archeologica è caratterizzata dalla presenza di un edificio termale, su cui si sono sovrapposti i vani occidentali del Convento e piccoli ambienti di servizio. L'edificio rappresenta il più completo esempio di terma documentato per Neapolis e si colloca cronologicamente nel periodo fra la metà e la fine del I secolo d.C. Il Chiostro Maiolicato è diventato nel tempo uno dei simboli di Napoli, grazie alla particolarissima decorazione in maiolica che lo caratterizza. Dedicargli una visita significa riscoprirlo dopo i recenti restauri ed attraverso i nuovi supporti alla fruizione predisposti. Il Presepe, conservato all'interno del Monastero, fa parte di una serie di presepi realizzati a Napoli durante il regno di Ferdinando IV di Borbone. Il sovrano ne era un grande collezionista e commissionava la realizzazione delle figure ai grandi scultori dell'epoca, tra cui Giuseppe Sanmartino, artefice del Cristo Velato della Cappella Sansevero, uno dei maggiori capolavori di scultura dell'Italia nel '700. La particolarità dei presepi napoletani è data dall’allargamento della scena, che non si limita alla rappresentazione della Sacra Famiglia, ma inserisce quest’ultima in un ambiente vivo e vivace che riproduce la Napoli del tempo con le sue architetture, i suoi abitanti e costumi. Le singole figure erano realizzate intorno ad un’anima di filo di ferro e stoppa; si realizzava solo la testa in terracotta, mentre braccia e gambe erano in legno. Tutto ciò consentiva di poter cambiare i movimenti della statuina. Le figure di maggior pregio si distinguono anche per mezzo di piccoli particolari, che testimoniano una rifinitura speciale; un esempio è dato dagli occhi, che venivano realizzati in vetro ed inseriti dopo la cottura della terracotta. Infine, è interessante notare come la natività non si svolga in una stalla, ma presso un monumento romano diroccato. Tale aspetto sottolinea, da un lato, il trionfo del Cristianesimo sul Paganesimo, e dall’altro, l’interesse che aveva suscitato, tra studiosi e artisti di tutto il mondo, la scoperta avvenuta nel 1734 dell’antica città di Ercolano.
Fonte: "santachiara.info"
Fonte immagine: "sanpietroamajella.it"

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