Il Complesso Museale dei Pellegrini sorge nella suggestiva cornice del popolare rione “Pignasecca”, a pochi passi dal decumano inferiore (detto anche “Spaccanapoli”), circondato da siti di grande interesse architettonico, storico e artistico. Sull’origine della denominazione di questo territorio si narra un curioso aneddoto: pare che nella zona esistesse un pino, ovvero una “Pigna”, la cui vegetazione nascondeva numerose gazze che perpetravano sottrazioni di oggetti in vari luoghi. L’autorità ecclesiastica bandì un editto di scomunica contro ignoti ladri che venne affisso all’albero il quale, subito dopo l’affissione, inaridì facendo assumere alla località la denominazione di Pigna Secca. Fondato nel 2008 e riconosciuto quale Museo di Interesse Regionale, il Complesso abbraccia la Chiesa cinquecentesca dedicata a Santa Maria Mater Domini, che conserva l’originario disegno della facciata, la settecentesca Chiesa della Santissima Trinità, diverse gallerie e sale storiche. Opera del Medrano sono: la Terrasanta; il Coro in radica di noce; la cupola con motivi in oro zecchino, disegnati dall’architetto Astarita. Dappertutto sono pregevolissime opere d’arte, commissionate dall’Arciconfraternita o ad essa donate; la straordinaria collezione della Cappella delle Reliquie, i preziosi arredi e oggetti liturgici perfettamente conservati, accompagnano il visitatore lungo una storia che dura ininterrotta dalla fine del Cinquecento. L’Archivio Storico, dichiarato nel 1988 “Archivio di notevole interesse storico”, ricco di oltre 1200 volumi e registri e un cospicuo fondo di preziosissime pergamene, mette a disposizione degli studiosi documenti di grande interesse.
Fonte: "museodeipellegrini.it"
Fonte immagine: "museodeipellegrini.it"