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Complesso monumentale dell'Annunziata

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Descrizione

Nasce nel 1304 per volere di Nicolò e Jacopo Scondito - due nobiluomini napoletani che dedicarono l’opera all’Annunciazione della Vergine - come istituzione assistenziale per la cura dell'infanzia abbandonata. L’originale Complesso monumentale dell’Annunziata comprendeva un Convento, un orfanotrofio e un ritrovo per le ragazze senza dote. La Regina Sancia di Maiorca, moglie di Roberto d’Angiò, volendo ampliare la costruzione aggiungendovi la Chiesa e l’ospedale, ottenne dai fratelli il diritto di patronato sull’intero Complesso. Il passaggio di proprietà fu ratificato nel 1343 dal Cardinale Giovanni III Orsini, Arcivescovo di Napoli. Ricostruita una prima volta nel XVI secolo in forme rinascimentali e nel XVIII secolo, dopo un incendio, da Luigi e Carlo Vanvitelli, la Real Casa Santa è un luogo dal fascino unico e particolare, dove si incrociano maternità, solidarietà, cultura. Attraverso il raffinato portale marmoreo, realizzato nel Cinquecento dall'artista lombardo Tommaso Malvito e dal figlio Giovan Tommaso, con i battenti lignei intagliati da Pietro Belverte e da Giovanni da Nola nel XVI secolo, si accede al monumentale cortile del Complesso e alla lignea “Ruota degli esposti”, conosciuta anche come “Rota dei gittatelli”: una specie di tamburo di legno di forma cilindrica, in cui venivano introdotti i bambini abbandonati e raccolti all'interno da balie pronte ad intervenire ad ogni chiamata. All'esterno, al di sopra della Ruota, vi era un puttino di marmo con la scritta: “O padre e madre che qui ne gettate / Alle vostre limosine siamo raccomandati”. Gli ospiti dell'istituzione venivano chiamati “figli della Madonna”, “figli d'a Nunziata” o “esposti” (da qui il cognome Esposito, molto diffuso a Napoli) e godevano di particolari privilegi. Alcuni venivano trovati con al collo un foglio di carta con il nome dei genitori, o portavano con sé qualche pezzo di oro o di argento; altri non avevano nessun segno. Tutto quello che indossavano e qualsiasi segno particolare veniva annotato in un libro, in modo da rendere più facile un eventuale riconoscimento da parte dei genitori. La Ruota, con il suo triste fascino, era una delle più note d'Italia e non venne più utilizzata dal 22 giugno 1875. La facciata della Chiesa è caratterizzata da un andamento leggermente concavo e ornata con due ordini sovrapposti di colonne classiche; sulla sinistra, si trova il possente campanile cinquecentesco. L'interno, a croce latina con navata unica e sei cappelle laterali, è considerato tra le più belle creazioni di Luigi Vanvitelli; si presenta molto ampio e prevale il principale intervento settecentesco di Luigi e del figlio Carlo: la disposizione delle 44 colonne corinzie che raccordano la navata alle cappelle laterali. In particolare, le cappelle laterali, intervallate dalle possenti colonne binate, richiamano alla mente l'articolazione della Cappella Palatina nella Reggia di Caserta, realizzata proprio da Luigi Vanvitelli. Dal punto di vista artistico, sono da citare la Cappella Carafa, che ha conservato in maniera intatta marmi e monumenti sepolcrali del XVI secolo, e la maestosa cupola, insediata su un alto tamburo. Per consentire le celebrazioni religiose anche durante i lavori di ricostruzione, il Vanvitelli realizzò una Chiesa sotterranea, posta in corrispondenza della cupola ma indipendente da quella superiore: un ambiente particolarissimo e assai suggestivo, seminterrato, a pianta circolare e a volta ribassata, con sei nicchie-altare nelle quali Vanvitelli sistemò alcune delle sculture sopravvissute all'incendio della Chiesa cinquecentesca. Il portale marmoreo, i battenti lignei e l'affresco della lunetta interna, raffigurante “L’Annunciazione” e attribuito a Belisario Corenzio, sono stati restituiti alla fruizione pubblica dopo il restauro terminato nel novembre 1996; a queste realtà monumentali si è aggiunta, nel 1997, la Ruota lignea restaurata. Il Servizio Patrimonio Artistico e Beni Culturali del Comune di Napoli garantisce, con personale comunale e lavoratori socialmente utili, la gestione degli spazi. Orario di ingresso: dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 18:30 - Telefono: 081289032
Fonte: "comune.napoli.it"
Fonte immagine: "storiedibambini.org - napoli.repubblica.it"

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