Dopo la tappa obbligata al triangolo Reggia-San Leucio-Casertavecchia, il quarto grande polo d’attrazione turistica di Caserta è dato dal Complesso di Sant’Agostino. Costruito nel 1441 ad opera dei Padri Agostiniani, comprende un Convento cinquecentesco con annesso Chiostro, la Chiesa di Sant’Agostino che conserva pitture del Seicento, il Museo d’Arte Contemporanea e il Museo delle Tradizioni, entrambi dichiarati di interesse regionale. Nel 1750, Luigi Vanvitelli apportò alla Chiesa molte modifiche, utilizzando parte dei materiali utilizzati nella costruzione della Reggia. Essa diventò poi la Parrocchia di San Sebastiano, in seguito all’incendio della Chiesa del Patrono della città. La fabbrica si presenta ad un’unica navata, con pronao e nicchie laterali non molto profonde. In una di queste è posta la statua di San Sebastiano, opera in legno scolpita dello scultore PauI Morder Doss di Ortisei (1992). Caratteristiche sono le “gelosie” poste nel presbiterio e nelle parti laterali. La Chiesa, inoltre, conserva opere di Giacinto Diano, Domenico Mondo, Bardellino e Antonio Dominici. Nell’atrio due affreschi dei primi del XVII secolo, “Sant’Antonio Abate” a sinistra, “La Madonna delle Grazie” a destra; nei vani sinistri della navata, invece, alcuni affreschi raffiguranti “ Maria Maddalena”, della metà del XVI secolo, sono ancora da indagare e da riportare alla luce. Gli ovali della navata raffigurano, da sinistra: “Santa Teresa” (A. Dominici); “Santa Rosa” (P. Bardellino); “Santa Caterina” (G. Diano); “Santa Carmelitana” (D. Mondo), tutti della fine del Settecento. All’altare sinistro, “Santi Anna e Gioacchino” con la Vergine bambina e i Santi Rocco, Michele ed Antonio Abate, di Diano; all’altare destro, “La Madonna del Rosario e i Santi Domenicani”, di Girolamo Starace Franchis. L’altare maggiore è della seconda metà dell’Ottocento.
Fonte: "comune.caserta.it - trionfo.altervista.org"
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