Iniziando una passeggiata dalla piazzetta Marinella, che offre lo splendido panorama sul Golfo di Napoli, si transita accanto alla Chiesa dei Frati Cappuccini ed all'annesso Convento. Questi furono edificati nel 1586: a quei tempi, il Comune di Sant'Agnello non era ancora nato ed il Casale prescelto dai Frati per edificare la loro casa si chiamava “de' Santi Giovanni e Paolo”. Era un posto incantevole, con le onde del mare che si infrangevano contro le rocce sottostanti e la lussureggiante vegetazione che cresceva tutt'intorno all'antica Cappella, dedicata alla Vergine di Porto Salvo ed ai Santi Giovanni e Paolo. Il Complesso realizzato, perciò, fu dedicato alla Madonna di Porto Salvo e sull'altare maggiore fu posto un quadro che la raffigurava, purtroppo non più ritrovato. I Frati erano soliti accendere una lampada in questa Cappella, che serviva da faro alle imbarcazioni che transitavano nell'antistante tratto di mare. Anni dopo, in seguito allo smottamento del costone, l’edificio andò completamente distrutto, unitamente alla discesa a mare. Edificati la nuova Chiesa ed il Convento, per i Frati sorsero le prime difficoltà legate all'approvvigionamento dell'acqua: a quell'epoca, i religiosi vivevano del lavoro nell'orto annesso alla struttura e la mancanza dell'acqua creava non poche preoccupazioni. Il casale che viveva intorno al Convento era dotato di pochi pozzi ed i Frati, perciò, pensarono di servirsi dell'acqua sorgiva che usavano gli abitanti del casale dei Santi Prisco ed Agnello, appartenente alla città di Sorrento. Il successivo 3 maggio 1594, dopo molte pressioni, il Parlamento cittadino accordò tale servizio, a condizione che i Frati usufruissero dell'acqua nei soli mesi di febbraio e marzo, allo scopo di riempire le proprie cisterne. Solo molti anni dopo, il Convento ebbe la preziosa risorsa direttamente dall'acquedotto cittadino, esattamente nel 1636. Nel 1700 nacque l’usanza, ancora oggi assai diffusa, di farsi benedire dai Frati contro qualsiasi malanno: questo in seguito all'arrivo presso il luogo di culto di Padre Filippo da Caserta, che aveva fama di santità per i molti miracoli operati. Nel 1710, l’edificio fu ingrandito e ristrutturato mentre, nel 1723, fu aggiunto il dormitorio posto a Levante, la sagrestìa e la celebre libreria, ricca di numerosi volumi, alcuni di inestimabile valore storico e di recente ristrutturata e ordinata, anche col contributo del Comune. Intanto, Fra' Bernardino da Massa lavorava alle icone degli altari della Chiesa ed il Complesso diveniva giorno dopo giorno più bello ed accogliente. In questi anni, i Frati tenevano una scuola pubblica ed il Comune versava annualmente la somma di 12 ducati, contributo elargito fino al 1875. Anche l'Università di Piano dava il suo contributo al Convento, che, dal canto suo, ospitava spesso i Delegati. Nel 1768, la Chiesa fu ampliata per accogliere i tanti poveri sicuri di ricevere una calda scodella di minestra ed una parola di conforto. Nel 1841 fu eseguita la facciata del tempio e fu posta sulla sommità la statua di San Francesco; ancora in quell'anno, fu sostituito il quadro dell'altare maggiore con quello attuale, rappresentante la “Madonna venerata dai Santi Francesco e Giovanni”, opera dell'artista metese Eduardo Scarpati. Nel 1863, i Frati furono per la prima volta espulsi dal Convento, facendovi ritorno dopo pochi mesi; la seconda volta nel 1867, per la Legge di Soppressione. L’edificio passò allora al Comune, che lo utilizzò come Ospedale ed Ospizio per i poveri, mentre la Chiesa rimase aperta. I Frati fecero ritorno a Sant'Agnello nel 1886 e Monsignor Bonaventura Gargiulo divenne il Padre Guardiano, un frate santanellese che fu successivamente Vescovo di San Severo e validissimo storico e letterato. Il Complesso fu ristrutturato: furono rifatti gli stucchi, i finestroni, l'organo e l’edificio sacro fu solennemente inaugurato il 3 luglio 1887. Tutto quanto narrato appartiene alla storia; oggi (2017), i pochi Frati presenti continuano la loro opera al servizio di tutti. La Chiesa dei Cappuccini, per la sua bellezza e per la quiete che vi regna, è scelta da tante giovani coppie per la celebrazione del proprio matrimonio. È un tempio piccolo, tra i più piccoli di Sant'Agnello, ma la sua storia lo pongono in una posizione di privilegio e ne fanno uno tra i più amati. Una volta all'interno di tale Chiesa si è tentati di toccare con mano la stupenda icona dell'altare maggiore: è di ciliegio americano, un legno quasi inattaccabile dalle tarme, così come il tabernacolo, la balaustra e gli altari laterali, anch'essi costruiti dalle mani di Fra' Bernardino da Massa. Non molto distante dal Convento si trova la discesa che porta alla spiaggia della Marinella.
Fonte: "comune.sant-agnello.na.it"
Fonte immagine: "fotoeweb.it - hotelcorallosorrento.com"