Scoperti negli anni ’80 in seguito all’abbattimento di una struttura che ne evitava la visione, i “collegia” erano posti ai margini della terrazza mediana di Puteoli, con vista sull'emporio. Epigrafi trovate in zona attestano che qui sorgevano quelli appartenenti alle corporazioni dei Tibicines (flautisti), cui vanno riferiti i resti visibili, e degli Scabillarii (suonatori di scabellum); le attività di entrambi erano legate al teatro. Quest'ultimo, sebbene raffigurato sulle ampolle vitree, non è stato localizzato con esattezza, ma probabilmente doveva sorgere non lontano dai “collegia”; si trovava forse nell'area di Villa Avellino o presso il Foro, laddove via Vecchia San Gennaro descrive una curva a semicerchio. Alla fine di viale Capomazza, presso l'attuale Chiesa di San Giuseppe, era la sede del “collegium decatrensium”, attestato da epigrafi ritrovate in sito, tra cui la base con la statua di togato (Mavorzio), oggi visibile al Lapidario dell'Anfiteatro maggiore. La Regio Decatriae, in cui esso si trovava, trae il nome dall'enigmatico termine decatria, attestato solo a Puteoli, forse da collegare al culto di una divinità straniera o comunque estranea al pantheon greco-romano.
Fonte: "archemail.it"
Fonte immagine: "nicoladellacorte.it"