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Chiesa Santa Maria delle Grazie

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Descrizione

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Mondragone fu voluta, sin dal 1653, a servizio dell’annesso Ritiro per gentildonne vedove, e poi anche per educande, fondato dalla Duchessa Elena Aldobrandini. Il progetto della Chiesa è di Arcangelo Guglielmelli, che ne ricevette l’incarico nel 1715; ispirandosi alle realizzazioni borrominiane, seppe applicare la lezione del Barocco romano al nuovo edificio religioso, come mostrano sia l’articolazione delle strutture portanti con la cupola, sia l’uso sapiente delle colonne, non solo destinate a funzione decorativa. I lavori procedettero rapidamente, tanto che l’anno seguente era già impostata la struttura della cupola, che sormontava un vasto impianto a croce greca. Al centro dell’aula, quattro coppie di colonne composite inquadravano le facce oblique dei piloni, generando così uno spazio ottagonale, poi esaltato dai giochi di stucchi e dagli ornati di pilastri e colonne. L’antica chiesetta del Ritiro si inseriva nel nuovo edificio come sacrestìa, con l’altare dedicato alla visita di Maria a Santa Elisabetta e l’aggiunta al soffitto di una tempera su tela del “Trionfo della Fede”. Giovanni Battista Nauclerio progettò la facciata della Chiesa, realizzata nel 1725-26, e si dedicò poi a completare il programma decorativo dell’interno, con stucchi e festoni, a disegnare il bel pavimento in cotto e ceramica invetriata e l’altare maggiore assieme a quelli laterali; tutto fu poi realizzato dal noto stuccatore Giuseppe Scarola. L’altare di destra fu dedicato allo sposalizio della Vergine, quello di sinistra alla crocifissione. Nel 1743, la Priora del Ritiro Anna Sanfelice decise di destinare dei gioielli al miglioramento dell’originario altare in stucco, sostituendolo con uno nuovo, in marmo, disegnato da Ferdinando Sanfelice. All’epoca, avrebbe trovato definitiva sistemazione il dipinto della “Madonna delle Grazie”, che Giuseppe Marullo aveva realizzato tra le sue ultime opere per il Ritiro, insieme a due altre tele: una “Santa Rosa” e una “Visione di Santa Candida”. La porticina del tabernacolo e la balaustra del presbiterio, in cui è già evidente un’impronta neoclassica, furono realizzate intorno al 1790 da Gennaro Sammartino. Il portale di accesso alla Chiesa, rivolto a mezzogiorno, oggi si apre sulla piazzetta Mondragone attraverso sette comodi scalini in piperno; sul timpano triangolare che lo sormonta, ancora si ammira un grazioso ovale con il bassorilievo della Madonna delle Grazie (la Vergine Maria che allatta il bambino Gesù), affiancato da due angioletti.
Fonte: "fondazionemondragone.it"
Fonte immagine: "fondazionemondragone.it"

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