La Chiesa di Sant'Onofrio dei Vecchi è il primo ed ultimo edificio sacro sopraggiunto all'era moderna sul tratto orientale del “Rettifilo” (corso Umberto I), da cui spunta con facciata formalmente moderna, sul cui portale era visibile una tela di Francesco Fracanzano con i “Santi Onofrio ed Antonio”, ora conservata presso la Soprintendenza. L'altro ingresso è situato alla spalle di questa, presso il largo del quartiere d'area ai Banchi Nuovi. Quest'ingresso, tra l'altro, mostra la facciata principale della Chiesa, che durante i lavori del Risanamento classe 1925, fu totalmente incorporata all’interno di un palazzo. Fu costruita nel 1606 dai Confratelli di Santa Maria del Carmine, che occupavano una piccola cappella antecedente alla Chiesa, in cui davano assistenza alle persone bisognose; grazie alle offerte dei fedeli, fu possibile edificare questo nuovo tempio che i Confratelli dedicarono a Sant’Onofrio. La pianta è costituita da un’unica navata a croce latina, sormontata da una volta a botte e con cappelle laterali, mentre il presbiterio è sormontato da una cupola. Durante il XIX, l’edificio subì numerose opere di restauro soprattutto grazie al lavoro dell’Architetto Raffaele Cappelli, che si occupò della riprogettazione dell’intero apparato decorativo e del rinnovamento dell’intera facciata. All’interno, sono presenti diverse tele di indubbio interesse artistico, come il “Sant’Onofrio” sull’altare maggiore, attribuito a Luigi Rodriguez, o la tela raffigurante “Gesù nell’Orto”, sulla destra dell’altare, opera di Angelo Mozzillo (1794), poi rimosso dalla sua sede ed in deposito presso i locali della Soprintendenza. Nella seconda cappella di destra è collocata una tela in cui sono raffigurati “Sant’Anna con la Madonna, San Gioacchino e l’Eterno Padre”, databile alla fine del ‘700 e firmata “Cav.Vinci”. Rimanendo nelle cappelle, è da segnalare la scultura in legno de “L’Arcangelo Raffaele”, situata nella terza cappella di destra, anch’essa di fine ‘700, attribuito all’artista Giuseppe Sarno. Nella medesima cappella, una tela settecentesca raffigurante “L’Immacolata con i Santi Aspreno e Antonio Abate”, firmata “M.P.”, e una tavola con la “Disputa di Gesù coi Dottori”, datata XVI secolo e proveniente dalla vicina Chiesa di San Pietro dei Vincoli, come anche un’altra tavola collocata nel braccio sinistro del transetto, con “Scene della Via Crucis”. Sempre al Sarno è stato attribuito il Crocifisso ligneo conservato nella terza cappella di sinistra.
Fonte: "storiacity.it"
Fonte immagine: "napoligrafia.it"