La Chiesa di Santo Stefano nasce nel 1586 come cappella cimiteriale. Collocata in una zona isolata del paese, era composta da una sola navata e dedicata a San Rocco, San Vito e alla Madonna della Grazie. Nel 1750, in seguito ad un evento prodigioso, i fedeli ampliarono la cappella cimiteriale, tramutandola nella Chiesa dedicata al Protomartire e Patrono di Baiano. L’attuale struttura della fabbrica è a pianta basilicale, a tre navate. La facciata principale presenta un grande portale sormontato da una lunetta sulla quale poggia un fregio barocco. La Chiesa custodisce un artistico altare, la statua lignea di Santo Stefano, una lapide risalente al 1756, una cassa d’organo costruita tra il 1900 ed il 1910 (realizzata in avorio, legno di ebano e ottone) ed una mostra di “Armonium” costruita a Lecco, all’inizio del XX secolo (realizzata in legno di ebano, avorio e ottone). A Santo Stefano è dedicata la “Festa del Maio”, che si svolge il 25 Dicembre di ogni anno. La festività ha antichissime origini, probabilmente pagane, forse correlate con la primavera (Maio, Maggio); tuttavia, si inserisce nella tradizione cristiana a tutti gli effetti, come presentazione di doni a scopo propiziatorio e di ringraziamento: il Maio, l'albero maggiore, vale come offerta sacra. In realtà, i baianesi si preparano per questa festa a partire dal 13 Dicembre, quando, in occasione della festività di Santa Lucia, ha inizio il ciclo delle “messe e nott” (messe di notte), celebrate alle 5 del mattino, seguite da canti e balli per le strade principali del paese. La pianta del Maio, invece, viene tagliata la mattina di Natale e scelta tra le più grandi e più dritte del vicino bosco di Arciano. L’albero viene privato dei rami e posto su un carro, per esser portato fino alla Chiesa, accompagnato nel suo procedere da canti tradizionali e dalle coreografie dei Gruppi ad Avancarica, ed immancabili botti e spari a salve. La pianta viene issata dinanzi al sagrato della Chiesa grazie a tre funi tese dal tetto della stessa. Viene poi scalata da un uomo, che slega le tre funi; tale compito è affidato ad un'unica famiglia e si tramanda di generazione in generazione. Il culmine della festa si concretizza nel pomeriggio, quando i giovani percorrono le strade di Baiano per la raccolta di fascine da accatastare ai piedi del Maio, per creare un grosso falò propiziatorio, "‘O Fucarone", e intorno ad esso ancora balli e canti. Il giorno successivo, il 26 dicembre, la statua del Santo Patrono viene portata per le principali strade del paese in processione.
Fonte: "prolocobaiano.it – comune.baiano.av.it"
Fonte: "panoramio.com"