Conosciuta anche come la Chiesa del Salvatorello, per esser stata sede fin dal 1624 dell’Arciconfraternita dei Santi Salvatore e Mater Dei, è una delle molte chiese nell’insula della Santissima Annunziata Maggiore, nella regione bassa di Forcella. Venne fondata da Maria della famiglia D’Ercole nel 1420 e verso la fine del XV secolo fu poi concessa alla Congrega dei Ferrari, estratta dalla Chiesa di Sant’Eligio al Mercato, sulla piana del Borgo degli Orefici. È detta dei “chiavettieri”, come suggerisce il D’Ambra, perché subito dopo, in questa zona si insediarono gli arrotini di coltelli e di spade ed anche i doppiatori di chiavi. All’esterno, la Chiesa presenta la statua del Redentore sulla facciata, oltre ad un piccolo campanile ancor sonoro a due archi. L’interno è ad aula unica, con decorazioni barocche e due cappelline per lato prima del presbiterio, sul quale poggia una cupola di forma ellittica, agevolmente visibile con estradosso e lanternino cuspidato. L’edificio di culto fu di nuovo ristrutturato dopo le trasformazione del Risanamento del 1913; oggi (2017), è tutt’uno con una palazzina in stile liberty che le è sorta accanto. Probabilmente, la zona circondaria della Chiesa dei Chiavettieri prese il nome di piazza d’Ercole perché qui vi furono scavi e rinvenimenti di un antichissimo tempio romano sacro ad Hercole, all’inverso di come molti invece suppongono e cioè che una nobile famiglia napoletana abbia dato nome al perimetro, entro i quali limiti è saputo che vi si rifugiarono gli abitanti di Ercolano.
Fonte: "storiacity.it"
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