Gli inizi del '900 videro il Comune di Secondigliano svilupparsi enormemente, sia dal punto di vista economico che da quello abitativo: sorsero numerosi opifici che facevano uso di macchine a vapore e occuparono decine e decine di operai. Numerose furono le attività artigianali, notevole la fabbricazione e la commercializzazione di tessuti per la quale i commercianti di Secondigliano si spostavano in Italia e all'estero. La crescita economica portò alla crescita edilizia di qualità sul corso Napoli, poi corso Umberto I, oggi corso Secondigliano. Alla fine del corso, verso il quadrivio di Arzano, nel decennio 1880/1900, la famiglia Carbonelli dei Baroni di Letino costruì sulle proprie terre una serie di quattro edifici. Il primo di essi, più vasto e con due cortili, era circondato da un parco ricco di alberi, fontane e chalet in muratura. Giovanni Carbonelli, fondatore dell'omonima ditta di formaggi, per ricordare il fratello primogenito Antonio, scomparso prematuramente senza eredi, decise di edificare nella parte Sud del giardino una cappella. La costruzione dell'edificio sacro, iniziata nel 1926, fu completata nel 1928, con la dedicazione a Sant'Antonio di Padova. Nel progettarlo, ci si ispirò allo stile delle chiese francescane. La facciata in mattoni rossi, adornata da stucchi della scuola dei Bocchetti, era indietreggiata rispetto alla sede del tramway che costeggiava il corso. Alla fine degli anni '60, con la crescita urbanistica di Secondigliano, le esigenze di avere una sede più grande, con spazi idonei soprattutto per le attività oratoriali, indussero il Parroco De Rosa ad ideare e progettare un nuovo edificio sacro, che tuttavia ricordasse quello precedente. La prima pietra fu posta nel luglio del 1960 dal Cardinale Castaldo e la costruzione fu completata nel giugno 1967 e consacrata dal Cardinale Ursi. La nuova Chiesa conserva, anche se ampliata notevolmente, la struttura delle due navate, una centrale ed una laterale. Il materiale usato fu il travertino, il tetto rifatto ma in cemento armato, le travi furono utilizzate per gli infissi interni. Il presbiterio fu costruito secondo le nuove norme liturgiche, con un altare-mensa a forma unica e l'ambone alla stessa guisa. Gli altari della navata centrale rimasero, ma in fondo alla stessa fu integralmente sistemato l'altare maggiore della Cappella, dedicandolo alla Madonna di Lourdes. Successivamente sono stati realizzati miglioramenti, modifiche, restauri e abbellimenti, per rendere più pregevole e decorosa la Casa del Signore.
Fonte: "santantoniosecondigliano.blogspot.it"
Fonte immagine: "santantoniosecondigliano.blogspot.it"